Le parole del preparatore a La Gazzetta dello Sport
Ivan Carminati da oltre un mese vive in un albergo di San Pietroburgo… e l’effetto-straniamento dev’essere anche maggiore rispetto a chi resta in casa. Ogni giorno prende un taxi e si fa portare all’appartamento di Andrea Scanavino, che con lui cura la preparazione atletica dello Zenit. Lì si collegano su Zoom, la piattaforma per le videoconferenze, e dirigono l’allenamento. Dopo una vita di calcio al Parma di Scala, nell’Under 21 di Cesare Maldini, alla Lazio con Eriksson, in Nazionale con Zoff, all’Inter, al City e al Galatasaray con Mancini, ha visto anche questa.
Quando si tornerà a giocare, quali saranno i problemi?
“Il rischio di infortuni, soprattutto se per esigenze di tv si tornerà alle partite dopo tre settimane di allenamento. Mi sembra utile, quindi, l’idea dei cinque cambi a gara”.
Che tipo di infortuni?
“Muscolari in primis. Il vantaggio è che si va verso l’estate: il caldo è più favorevole del freddo”.
Si parla molto di allenamenti a gruppi. Le piacciono?
“Sì, perché aiutano a non caricare. Istintivamente i giocatori andrebbero subito a 100 all’ora, invece in gruppi da 5-6 ci si può allenare con gradualità”.
Fattori sottovalutati?
“L’alimentazione, da curare limitando dolci e carboidrati. Il sonno, fondamentale: riposo per tante ore e regolare, non dalle 4 a mezzogiorno… La prevenzione infortuni: quando torneranno al campo, i giocatori dovranno arrivare 30-40 minuti prima per fare lavori individuali ad anca, spalla, coscia. Nel frattempo, a casa, si cerca di proporre esercizi divertenti”.
(La Gazzetta dello Sport)