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Radja e la Roma, il viaggio con l’autocertificazione in tasca: “Torno a casa”

Perché nessun posto al mondo è come casa…

Nome: Radja
Cognome: Nainggolan
Motivo dello spostamento: comprovata esigenza di natura fisica
Destinazione: Casa.

Ce la immaginiamo così l’autocertificazione compilata da Radja Nainggolan in questi complicati e surreali momenti che stiamo vivendo. Chi più chi meno ha riscoperto la vera essenza della vita, riallineato le priorità e finalmente compreso quanto si debba apprezzare quello che si ha, nel momento in cui lo si possiede.
E lo stesso è stato per Radja: prima Milano, poi Cagliari e ora lo stop.
Il suo mondo, come quello di tutti noi, si è fermato. Ci siamo così ritrovati a casa, costretti a guardare e sperare dalla finestra che tutto questo potesse finire al più presto.
Radja lo ha fatto, ma senza sentirsi a casa.
San Siro fa effetto e il popolo cagliaritano è speciale, ma nulla è come Roma. Lo sa chi Roma non solo l’ha vissuta ma l’ha indossata, come e forse più di una seconda pelle, chi per lei ha combattuto e vinto, gioito e sofferto.

Radja non s’è n’è mai andato. Il cartellino ha fatto il giro d’Italia, le sue giocate anche, ma quella spensieratezza, quella voglia di sfondare la porta o di rincorrere l’avversario è rimasta sul prato dell’Olimpico, lì dove potete trovare realmente il suo indirizzo di residenza. E dopo le sue parole, l’idea deve diventare realtà: riportare Radja a Trigoria.

Perché il giocatore è integro e ha capito gli errori di un tempo, perché è attaccato alla maglia come pochi altri, perché in un momento in cui i tifosi faticano a ritrovare un idolo in campo, lui è pronto a tutto per loro, perché uno che si sente della Roma anche a migliaia di km, merita di tornare ad essere dei nostri.
Perché un legame così forte non può disperdersi sui social o nelle chiaccherate con gli amici: che il sogno sussurrato torni ad essere realtà.

Non esistono problemi di soldi o precari equilibri di mercato quando il cuore comanda: bisogna solo ascoltarlo, fare la cosa giusta e riportarlo a correre a perdifiato sotto la Curva Sud.
Perché per uno che la maglia se la sente addosso, altre 100.00 mila verranno stampate per sentirsi come lui.
Il Ninja che torna a colorare la sua muta di giallorosso, che tornerà a sfoggiare quel sorriso mancato nelle sue ultime apparizioni.

Riportatelo a Trigoria subito, anche domani.
Per l’autocertificazione non c’è problema: basta scrivere che Radja sta tornando a casa.

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