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Florenzi ospite di Montemagno: “Totti e De Rossi mi hanno insegnato la Roma. Ho rifiutato l’Inter” (VIDEO)

“Con De Rossi e Totti abbiamo fatto presente che i campi di Trigoria non erano adeguati secondo noi”

Alessandro Florenzi è in diretta con Marco Montemagno sul canale social dell’esperto di marketing. Queste le sue parole:

Che differenze hai trovato tra il calcio italiano e quello spagnolo?

Di calcio qui ne ho vissuto poco, ho fatto tre o quattro partite. Sembra più aperto come calcio, meno tattico. Le squadre sono molto propense all’attacco. Io ho vissuto in una città dove il calcio è parte integrante. La passione che c’è per il calcio a Roma c’è a Buenos Aires, al Boca Juniors. Ho trovato meno passione e un po’ più di libertà qui. In stazione abbiamo fatto il biglietto come persone normali, a Roma avevamo la scorta.

Tu, Totti e De Rossi vi sentivate di dare qualcosa in più per la maglia?

Internamente a noi bastava uno sguardo. Bastava poco a far capire agli altri quanto per noi contasse quella maglia o quanto per noi contasse una partita. Bastava che ci guardassero negli occhi, eravamo posseduti. Difendere la maglia della tua città è un grande orgoglio ma anche una grande responsabilità: hai sempre gli occhi puntati addosso. È una bella responsabilità. Un giocatore romano per i tifosi romani è un qualcosa di unico, come unico è il rapporto che ho con Totti e De Rossi. Ci sentiamo spesso. Due o tre giorni fa mi sono sentito con entrambi. Con Francesco ho un rapporto eccezionale, con Daniele ne ho uno fantastico. Loro sono stati il mio cammino. Per come mi sono formato come calciatore e come uomo lo devo a Totti e De Rossi. Mi hanno insegnato la Roma. Posso solo ringraziarli.

Sull’allenamento e il tempo libero

“Ho due figlie, che per fortuna non mi lasciano in pace un minuto, e il mio allenamento parte da loro. Poi mi rilasso allenandomi (ride, ndr). Ieri dopo 45 giorni sono tornato a correre”.

Sulla ripresa.

“Sto cercando di capire se in Spagna hanno fretta o in Italia sono troppo prudenti. Qui a breve faremo dei test, con analisi del sangue. Poi si procede gradualmente, individualmente, poi in piccoli gruppi e poi in gruppo. Se andrà bene credo che si riproverà a ricominciare”.

E’ vero che eri vicino all’Inter? 

“Ho rifiutato l’Inter dopo che ho rinnovato il contratto. Ho seguito il cuore e sono rimasto alla Roma”.

Il gol al Barcellona, cosa si prova? 

“Ieri mi hanno fatto notare che hanno fatto un’equazione su quel gol. Ma lo guarderò meglio oggi pomeriggio. Libidine ovviamente a livello altissimo”.

Fonseca? 

“E’ stato uno degli allenatori più veri. E’ stato chiaro dall’inizio, e adesso questa è la mia storia. Uomo e persona top”.

I social? 

“Ho smesso di leggere i commenti. Quando ho visto un ragazzino di 12-13 anni che ti dice ‘magari muori’ mi chiedo che problemi ha. Dimmi che problemi hai che ti aiuto. Sono riservato e schivo, sembra che sono antipatico. Cerco solo di vivere la mia vita con umiltà, ma a volte questo passa per arroganza. Umiltà non vuol dire arroganza”.

Donazioni? 

“E’ una cosa mia se la faccio non sento di doverla dire. Non deve interessare agli altri se faccio una donazione. Faccio quello che mi sento di fare”.

Qual è stato il boato più forte che hai sentito nella tua vita? 

“Fine partita Roma-Barcellona 3-0. Credo sia stato quello”.

Com’è giocare contro Cristiano Ronaldo o Messi? 

“All’inizio era diverso, la prima volta che ci giochi era diverso rispetto la seconda, la terza o la quarta. Li guardi con sospetto e pensi che vengono da un altro pianeta. Capisci che sono umani anche loro ma che hanno delle qualità che Dio gli ha donato o si sono creati per loro. Li paragono a Federer e Nadal“.

E Totti come lo paragoni? 

“Per me Messi fa un altro sport, Maradona faceva un altro sport. Francesco Totti ha gli occhi anche dietro. Sapeva già cosa succedeva alle sue spalle, se sbagliava la giocata era perché aveva il pensiero già oltre. Se tu capisci Francesco stavi praticamente in porta”.

Call of Duty quanto sei forte? 

“Mi do un 6, mi ci diverto tanto. Per la squadra, ho la mia competitività. Però è così”.

Mkers? 

“Mi sento giornalmente con loro e vorrei essere con loro per capire tante cose. Sto cercando di chiedere di Twitch, come funziona, i proventi, le pubblicità. Quando guardo un film, guardo anche quanto si ferma su una bevanda per capire come funziona. Sono andato in tilt quando ho visto la finale di League of Legends con 600.000 persone connesse a guardare”.

 

(CONTINUA)

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