Parla l’ex preparatore del Tata Martino
Intervenuto sulle frequenze di Teleradiostereo. Elvio Paolorroso, ex preparatore atletico del Tata Martino al Barcellona, nell’Argentina e nel Paraguay, ha rilasciato queste dichiarazioni:
L’abbiamo chiamata per parlare di Pedro, che lei ha allenato nel Barcellona. Lo spagnolo è vicino alla Roma: che ricordi ha di lui e che giocatore è a livello fisico?
“E’ di un livello importantissimo, superiore alla media, un professionista con la p maiuscola.. Ha fibre rapide che gli consentono di essere veloce ed esplosivo, ma è anche molto intelligente, perché sa leggere benissimo il gioco, sa scegliere la giocata. Ha un altro pregio: ha una vita privata normale. Se la Roma lo acquista, farà un gran colpo”.
Quest’anno però ha avuto qualche problemino muscolare: è un elemento che si infortuna con frequenza?
“Assolutamente no, anzi con noi al Barcellona non è mai stato infortunato”.
Un altro giocatore che conosce bene è Pastore, che a Roma ha deluso anche per le sue precarie condizioni atletiche. Crede che le pressioni della città abbiano influito sul suo stato fisico?
“Non so se dipenda dalla pressione, posso dirvi che nella Copa America del 2016 che disputammo negli USA si presentò con una lesione che si portava dietro dal club. Javier è un giocatore fortissimo, ma ha bisogno di lavorare bene durante l’estate, nella pre stagione. Se la Roma lo saprà e lo vorrà recuperare, avrà acquistato un giocatore forte”.
E’ stato preparatore del Barcellona, del Boca, ma anche di Argentina e di Paraguay. La Serie A tornerà a giocare presto ogni tre giorni tutte le settimane, come fosse un Mondiale: come cambia il vostro lavoro di preparatore?
“E’ una situazione atipica, la pandemia è stata unica e porterà ad una situazione che non è normale. I giocatori avrebbero bisogno di 45-50 giorni per entrare in forma, ma ora non c’è il tempo materiale per farlo. A questo i preparatori devono essere molto attenti al minutaggio delle partite, controllare le risposte dei calciatori attraverso i minuti giocati, per prevenire gli infortuni, che come abbiamo visto in Germania ci sono, considerato 8 stop di calciatori solo nel primo turno post lockdown”.
Ha allenato Messi: è il giocatore più forte mai visto? Un aneddoto?
“Non è il più forte, ma è il migliore fisicamente e il più intelligente: mentre gli altri pensano a cosa fare, lui ha già agito. Non ci sono segreti, lui si allena normalmente, ma durante la partita capisce gli sforzi e gestisce le energie. E’ un giocatore eccezionale, con una vita ordinaria, che cura anche l’alimentazione. E’ un professionista che prova a mantenere il talento che Dio gli ha dato. Maradona, invece, era un toro, ma con una vita sregolata”.