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Candela: “Il derby del 5-1 quello del cuore. La coreografia dei capitani la mia preferita”

Le parole dell’ex giallorosso

Nella Città Eterna, tra campionato e Coppa Italia, Vincent Candela ha disputato ben 19 derby, spalmati su 8 anni. Sette vittorie, sei pareggi e sei sconfitte, la Lazio è diventata la squadra più affrontata e quella più “detestata”. Non solo per rivalità cittadina, ma anche perché molti di quei derby valevano scudetti, qualificazioni, passaggi del turno. Ne parla a “Il Corriere dello Sport”.

Quale è stato il suo derby del cuore, quello al quale è più affezionato?
“Di sicuro nel 2002 quello del 5-1 con quattro gol di Montella e il pallonetto di Totti, è stato il derby che abbiamo giocato meglio, tra due squadre all’epoca fortissime. Il più brutto invece, quello con Zeman nella stagione 1997-1998. Fu una mazzata. Io mi sono legato subito al popolo di Roma e so quanto i tifosi ci tenevano a fare bene contro la Lazio”.

Il derby è sempre spettacolo sugli spalti. Quale coreografia ricorda più di altre?
“Se chiudo gli occhi me ne viene in mente una, ma non giocavo più. Da calciatore, ne ho viste tante geniali, bellissime, ma quella che mi ha toccato più il cuore l’ho vissuta in tribuna. Mi riferisco a quella con tutti i capitani esposti con gli stendardi in Curva Sud nel 2015, è stata davvero emozionante. Mancheranno i tifosi in questa partita”.

Quale avversario della Lazio avrebbe voluto avere nella Roma nei derby?
“Alessandro Nesta, uno dei difensori più forti di tutti i tempi, oltre che una persona umile. Contro di noi andava spesso in difficoltà, Delvecchio lo faceva sudare parecchio, ma era un campione”.

I suoi erano derby da vertice, con squadre di campioni. Oggi la Roma torna a competere, è pronta per lo scudetto?
“Io non sono uno scaramantico, dico “perché no?”. L’avevo detto già ad inizio stagione e non oggi, che può sembrare più facile. Per me solo Juventus e Inter hanno valori individuali migliori in Serie A, ma in un anno può capitare di tutto. Le qualità della squadra di Fonseca sono evidenti, si sono viste anche contro l’Inter. Ora bisogna fare bene anche nei big match”.

Il derby è la sfida più emozionante?
“Il derby è la partita più importante per la città, c’è tutto l’amore e la sofferenza del suo popolo. Quando giocavo io erano tante le partite importanti, dipende per cosa lotti”.

Se potesse regalare a Fonseca un giocatore della sua Roma in vista del derby?
“A parte me (ride, ndr), direi Totti e Delvecchio, che ai derby si scatenava e faceva sempre brutti scherzi alla Lazio. I giocatori che ha Fonseca possono bastare, penso a Dzeko o Mkhitaryan”.

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