Se si alza l’asticella, i giallorossi si fermano
L’andamento della Roma non è lento. Anzi, è continuo, fondamentale per sistemarsi ad alta quota. La conferma si legge in classifica: 40 punti. Il raccolto è insomma più che soddisfacente. Ma non è che detto che basti, dopo due stagioni, per rivedere i giallorossi in Champions.
La Roma, come si è visto contro la Juve, vive un complesso di inferiorità al momento di misurarsi con le migliori. Anche quando fa la partita, come è successo a Torino, finisce comunque per arrendersi. L’inesperienza incide sulla personalità. A volte anche la tattica. Eppure sono le gaffe, più in difesa che in attacco, a penalizzarla. Da quando c’è Fonseca solo 3 successi nei 20 scontri diretti. Debole con le forti: non è una leggenda che accompagna questo gruppo. È la realtà. Se si alza l’asticella, i giallorossi non sono più competitivi.
La difesa non dà garanzie: già 35 reti subite. Con o senza Smalling, fa lo stesso. Chiari gli errori individuali, meno quelli di squadra. Che però ci sono. La differenza reti è la peggiore dell’alta classifica. E quindi non da zona Champions. Come gli scontri diretti che saranno decisivi sul traguardo.