La leggenda dei capitani romani e romanisti è un tesoro per la città di Roma
Lorenzo Pellegrini è calciatore particolare rispetto ad un cliché piuttosto standard e in voga: Pellegrini va letto nell’anima oltre che nel suo talento, se cogli la sua sensibilità, il suo antidivismo naturale e non spocchioso, lo ami da subito. José Mourinho è l’uomo che tutto questo lo ha colto e ha cercato – trovandolo – il modo di farlo emergere.
Capitano immenso in campo, guascone, ammiccante, il figlio ideale per ogni mamma: Francesco Totti. Poi il Capitano guerriero, timido, riservato, a tratti cupo ma che non ti tradisce mai: da amare all’impazzata dopo aver anche provato a ferirlo. Daniele De Rossi. È cresciuto con la Roma dentro, Lorenzo. Poche parole, valori solidi, una leadership poco conclamata ma reale. Lollo ce l’ha un Capitano in cui specchiarsi. È Agostino, è Diba: il viso, il sorriso, l’anima. Quel senso di pulizia interiore e di talento vero.
Lo scrive Fabio Massimo Splendore sulle colonne de “Il Corriere dello Sport”.