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“Ha vinto la famiglia giallorossa”: Mourinho si commuove e dà il via alla festa

Un capolavoro tattico e di sofferenza targato Josè Mourinho: la Roma va in finale

Lo stadio in festa, bandiere e sciarpe che sventolano al cielo dell’Olimpico, mentre donne, uomini e bambini piangono: la Roma è in finale di Conference League. Trentuno anni dopo l’ultima in campo europeo, i giallorossi proveranno a riaprire la propria bacheca. Una notte magica che entra di diritto nella storia del club giallorosso, una vittoria che regala alla squadra di Mourinho la finalissima di Tirana, dove il 25 maggio troverà il Feyenoord ad attenderla.I 166 tifosi presenti nella tremenda notte del 6-1 avranno il posto garantito, per gli altri sarà una corsa disperata al biglietto.

Un capolavoro tattico e di sofferenza, preparato nei minimi dettagli dallo Special One, che ha imbrigliato la manovra del Leicester di Rodgers e sfruttato il nono gol in campo europeo del bomber di coppa, Tammy Abraham, che ha deciso la sfida dell’Olimpico. Sofferenza, attenzione tattica e determinazione: senza troppo spettacolo, la Roma si è guadagnata il pass per Tirana incarnando a pieno il dna del suo condottiero.

Mourinho lo aveva detto alla vigilia della sfida: “Questa è la nostra coppa, ci meritiamo di andare in finale“. La sua Roma lo ha dimostrato sul campo, con una prova di grande carattere, mettendo in campo tutto quello che poteva dare. “La definirei una vittoria di famiglia, ma non per chi era in campo o in panchina, ma di tutto lo stadio. È questo il nostro merito più grande, questa empatia, questo senso di famiglia. Abbiamo fatto una gara straordinaria: quando il tuo portiere, in due gare di semifinale, fa solamente due parate contro una squadra di Premier, vuol dire che qualcosa di buono l’hai fatto. I ragazzi sono stati straordinari e meritano questo. Lunedì torniamo in campo, abbiamo ancora tre gare di Serie A, ma adesso andiamo in finale e vogliamo vincere“.

Stremato ma felice, lo Special One ha analizzato il copione tattico della gara: “Noi rischiamo nel modo di pressare ma non abbiamo la capacità per farlo per 90’, soprattutto contro una squadra che gira palla e giocatori. Ho visto uno sforzo incredibile dei miei centrocampisti. Tanto lavoro sporco da parte di Zaniolo e Abraham. Esattamente come si fa in famiglia“.

Una vittoria in pieno stile Mourinho, grazie all’attaccante che lo Special One ha scelto ed ha voluto fortemente al centro del suo attacco: “Abraham? Tammy lo sa, mi rifiuto di parlare bene di lui. Perché lui può fare bene. Un giocatore con grande con potenzialità ma può essere ancor più forte. La disponibilità che ha mostrato la deve avere in ogni partita, non solo quando giochiamo con la Lazio o con il Leicester“.

Mentre Mourinho lascia la postazione delle interviste, per le strade della Capitale bandiere e clacson accendono la notte. C’è un popolo in festa, alle spalle di un condottiero in grado di entrare in connessione con la sua gente dal primo minuto trascorso sul suolo romano. Per lui è il momento di ricambiare il mare d’amore ricevuto, ora vuole regalare loro una notte magica a Tirana, una notte dal sapore davvero Special. Lo scrive la Repubblica.

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