Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Meraviglia Abraham: manca la ciliegina nell’anno da record

I numeri incredibili del centravanti inglese

Sono 27, non 26, anche i siti specializzati sulle statistiche, a volte, sbagliano. Dare ad Abraham quel che è di Abraham. Che non è nemmeno poco, poi. I gol sono importanti, lui vive di questo e la Roma, per questo, è felice: ha un attaccante che si sbatte per la squadra e fa il suo dovere, segnare. E ora vale cifre da capogiro.

La sfida con Dessers, bomber del Feyenoord, è nei suoi pensieri, ma ora il rivale è avanti di un gol, con solo una partita – e che partita – a disposizione per il controsorpasso. Ma a questo punto, che vuoi che sia un gol. Come dice Mou, conta la finale, non bisogna guardare la storia della Roma.

Tammy deve pensare ad alzare la coppa, anche da vice-capocannoniere. Questo, l’inglese lo sa, i suoi numeri sono già da record. Sei doppiette (4 in campionato); dieci volte ha firmato la rete dell’1-0; soltanto Rodolfo Volk (con 21, nel 1929/30) ha realizzato più reti di lui (21 contro 17) con la maglia della Roma in Serie A; è il calciatore inglese ad aver marcato di più in un campionato, superando di un gol Gerry Hitchens, fermo a 16. E fermiamoci qui.

Lui non vuole fermarsi, Tammy osserva il futuro e, come ha spesso detto, sarà in Premier, cioè a casa sua. Non ora, a meno che non arrivi un’offerta indecente alla Roma. Si è innamorato della città e della squadra, oltreché dei suoi tifosi. Un gigante gentile a disposizione di chi lo incontra per strada: vive Roma come un turista qualsiasi, si cala tra la gente, si lascia abbracciare e ora si può. “Amo questo club dal primo giorno. Ho sempre cercato di aiutare la squadra con gol e assist. È stato un anno positivo per me. Spero sia un trampolino di lancio per la prossima stagione, ora vogliamo giocarci la finale“.

Finale, una parola che ha sapore agro-dolce per Tammy. Ha vinto la Champions lo scorso anno, ma da attore non protagonista: perché contro il City di Guardiola, Tuchel non lo aveva nemmeno convocato.  Quella con la Roma, che giocherà mercoledì, la sente molto più sua, e non solo per i nove gol segnati in Conference. Sua perché Roma è un po’ sua, lo sarà anche quando deciderà di fare altre esperienze e di vincere veramente una Champions tutta sua. Lo scrive “Il Messaggero”.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Per il dopo Karsdorp la Roma segue diversi profili. Rispunta il nome di Bellerin Formalmente,...

Le parole di Nicolas Dominguez Nico Dominguez ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Il centrocampista del Bologna ha parlato della...

Dybala torna in campo, una Joya per la Roma Paulo non gioca titolare dal 9...

Dal Network

  Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio,...

Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del 2025,...
Il mondo del calcio si appresta a introdurre un cambiamento regolamentare di potenziale portata storica...

Altre notizie