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Fatti, non parole: dal tweet del 4 maggio alla notte del 18 luglio. I Friedkin hanno cambiato gli orizzonti della Roma

Da Mourinho a Dybala, passando per Abraham: ecco le mosse che stanno rivoluzionando i sogni dei tifosi giallorossi

Un altro colpo ad effetto, stavolta meno inaspettato rispetto a quello di quattordici mesi fa, ma che ancora una volta ha riempito il cuore dei tifosi della Roma, alimentando quella fiamma d’amore che non si è mai spenta, ma che da quasi due anni a questa parte ha ripreso a scintillare come non accadeva da tempo. Paulo Dybala tra qualche ora sarà ufficialmente un nuovo calciatore giallorosso, e la città impazzisce di gioia per un colpo che cambia le prospettive della squadra di Mourinho. Un cambio di prospettive che la nuova proprietà ha inaugurato il 4 maggio 2021, e al quale ormai sembra aver abituato i tifosi. Tanti fatti e poche parole, anzi, zero. Un modus operandi che ha letteralmente conquistato la piazza, che per anni ha assistito a promesse vane e a un insaziabile susseguirsi di parole gettate al vento. I Friedkin non hanno mai rilasciato dichiarazioni ufficiali davanti ai microfoni, ma in breve tempo hanno riconsegnato ai romanisti la possibilità di sognare, portando nella Capitale uno dei migliori tecnici del mondo, grandi calciatori e la vittoria di un trofeo internazionale.

L’avventura in giallorosso della famiglia texana inizia il 6 agosto 2020, con il comunicato ufficiale dell’accordo per la cessione del club con un’operazione che si sarebbe dovuta concludere entro il 17 agosto: e così fu. “Il nostro impegno nei confronti della Roma è totale. Saremo molto presenti a Roma, una città che occupa un posto speciale nei nostri cuori, mentre ci imbarchiamo in questo emozionante viaggio”. Queste le primissime dichiarazioni inserite nella nota ufficiale del cambio di proprietà. Ma le prime vere parole dei nuovi proprietari della Roma arrivano il 3 settembre, attraverso un lungo messaggio rivolto ai tifosi e pubblicato sul sito ufficiale del club. Una frase rimase impressa sin da subito: “Riteniamo che la Roma sia un po’ come un gigante addormentato e non c’è motivo per cui, col tempo, questo club non possa competere seriamente per dei trofei a tutti i livelli. Con i tifosi e con la città alle nostre spalle, tutto è possibile alla Roma. Questo club è davvero speciale”. Quel gigante, in effetti, da troppo tempo era sopito, senza sussulti, nella perenne attesa di una gioia che non arrivava mai. Ma la famiglia di Houston ha saputo conferirgli nuovo vigore, attraverso una strategia mirata, in contrasto col passato, costruita di dettami precisi e difficilmente negoziabili. Hanno scelto di restare a Roma in maniera permanente, tranne in occasioni legate a viaggi di affari o vacanze, per seguire da vicino la loro nuova creatura. Sette giorni dopo la lettera ai tifosi, il 10 settembre, i Friedkin sbarcano a Roma e non la lasciano più. Una visita a Trigoria e la fugace villeggiatura nel litorale a nord della Capitale. Da quel momento in poi una presenza costante, silenziosa ma attiva, nascosta ma rumorosa.

È il sogno il minimo comune denominatore del cambiamento di prospettive che la famiglia di Dan ha regalato al mondo Roma. Una data, senza dubbio, coincide con il sogno primordiale: 4 maggio 2021. Un tweet che mette in pausa l’intero mondo del calcio, alle 15:09 di quel pomeriggio José Mourinho viene annunciato come nuovo allenatore della Roma per 3 anni. Una mossa totalmente inaspettata, un colpo di teatro che lascia tutti spiazati. I tifosi impazziscono, tutta Europa parla del nuovo tecnico giallorosso. Sulla panchina arriva lo Special One, l’uomo da 25 titoli (25 e mezzo, come ci tiene a precisare il portoghese) che incendia la piazza e regala nuove aspettative a chi ama i colori giallorossi. Sarà proprio il presidente, Dan Friedkin, ad andare a prendere Mou con il suo aereo privato, il 2 luglio per portarlo personalmente a Roma. Salvo poi lasciargli la scena nella conferenza stampa di presentazione a Terrazza Caffarelli di pochi giorni dopo.

Ma la prima estate di Mourinho (la seconda dei nuovi proprietari) regala ai tifosi un altro colpo ad effetto dei Friedkin. Sul finale del ritiro portoghese della squadra in Algarve, Edin Dzeko comunica al club di avere un’offerta dall’Inter per un biennale alle stesse cifre della Roma. I patti erano chiari: il bosniaco sarebbe stato liberato nel caso in cui avesse ricevuto un’offerta di due anni di contratto pari a quella giallorossa. Sembrava ormai abbastanza certa la sua permanenza, ma la stretta di mano di inizio mercato permise a Dzeko di andare. La reazione della proprietà, però, è immediata: Mourinho ha le ide chiare e vuole Tammy Abraham, ma l’inglese costa tanto e serve uno sforzo economico. Il tempo stringe, manca poco all’inizio del campionato, e la prima Roma di Mourinho ha bisogno del suo numero 9. L’11 agosto Tiago Pinto parte per Londra con un mandato chiaro e una valigetta piena di soldi e speranze, il diktat è chiaro: “Torna con Abraham”. Il Chelsea apre al trasferimento, l’accordo si trova velocemente a 40 milioni più bonus. Il 15 agosto all’ora di pranzo Tammy Abraham sbarca a Ciampino accompagnato dal gm giallorosso: missione compiuta.

Roma Trigoria

L’ultimo sogno, quello da cui ancora i tifosi fanno fatica a svegliarsi è “Joya” pura: Paulo Dybala è il colpo di mercato dell’estate romanista. Un colpo ipotizzato a fine maggio, che sembrava impossibile quando il suo procuratore sfilava sotto la sede dell’Inter, e tornato d’attualità nel momento in cui nessuno più ci credeva. L’argentino non ha rinnovato con la Juventus dopo 7 anni in bianconero per divergenze sulle cifre del contratto, e per la scelta del club di puntare su Vlahovic. Un calciatore del suo calibro disponibile a parametro zero fa drizzare le antenne a diversi club, ma l’Inter è la prima a fare lo scatto, che sembrava quello decisivo. L’8 giugno l’agente di Dybala era nella sede dell’Inter e l’accordo sembrava ad un passo. Ma i nerazzurri, nel frattempo, colgono la palla al balzo e, sfruttando i capricci del belga, riportano Lukaku a Milano in prestito. Il reparto offensivo a disposizione di Inzaghi ora abbonda di campioni, e per l’ormai ex Juve non c’è più spazio. Passano i giorni, le squadre iniziano a lavorare in vista dell’inizio del campionato, ma Dybala è senza una maglia. La Roma resta in attesa, le richieste del fuoriclasse argentino sono alte, ma il tempo gioca a favore dei giallorossi, fino allo scatto decisivo. Domenica 11 luglio Pinto parte per Torino e incontra l’entourage di Dybala, l’operazione si può fare ma prima deve uscire Zaniolo, a meno che i Friedkin non facciano uno sforzo. E lo sforzo arriva, ancora una volta, un altro capolavoro targato Friedkin: prima Mourinho chiama il calciatore, poi arriva anche la telefonata dei proprietari: “Veniamo a prenderti Paulo”. E così questa mattina Dan e Ryan sono volati con un loro mezzo privato a Torino per prelevare Dybala e portarlo ad Albufeira, in Portogallo, dove la Roma sta svolgendo parte del suo ritiro estivo. Il “sì” di Dybala era arrivato a notte fonda, ma già nella serata di ieri i tifosi giallorossi erano in fermento per quello che potrebbe diventare il nuovo 10 della Roma.

Da Mourinho a Dybala, dal 4 maggio 2021 al 18 luglio 2022, i Friedkin stanno cambiando gli orizzonti della Roma. E lo stanno facendo con uno stile tutto proprio, poco mediatico, con mosse celeri. I texani preferiscono far parlare di loro piuttosto che presentarsi davanti a microfoni e telecamere. I tifosi della Roma ora possono sognare, seppur qualcuno dei sogni è già diventato realtà. Perché oltre ai colpi di teatro e alle grandi manovre di mercato, in questi due anni di presidenza è arrivata anche quella Conference League che tra il 25 e il 26 maggio scorso ha fatto riversare centinaia di migliaia di persone per le strade di Roma. Il gigante si sta svegliando, e comincia a far paura.

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