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Roma, un tris da primo posto: Mourinho ha la possibilità di allungare in classifica

Il calendario offre una ghiotta occasione ai giallorossi

Sarà anche come in molti dicono che prima o poi bisogna giocare contro chiunque. Ma guardando tutti (o quasi) dall’alto in basso, uno sguardo al calendario è inevitabile. E così – al netto della scaramanzia – l’occasione che si presenta con il trittico Udinese-Empoli-Atalanta (intervallato dalla trasferta in Bulgaria contro il Ludogorets) è irripetibile.

L’aggettivo non è casuale e non è dovuto al fatto che nella passata stagione i giallorossi seppero regalarsi 7 punti su 9 contro queste avversarie, pareggiando in Friuli (1-1), passeggiando (4-2) in Toscana e vincendo all’Olimpico contro Gasperini di misura (1-0). Il motivo è un altro. Perché se è vero che la Roma non partiva così forte dalla stagione 2014-15 (poi conclusa al 2° posto), l’opportunità si manifesta studiando il cammino sin qui della squadra di Mourinho.

Sinora la Roma ha vinto con Salernitana, Cremonese e Monza, pareggiato con la Juventus, regalando canovacci tattici sempre simili. Nelle 4 gare di campionato José – al di là della valenza dell’avversario – è riuscito a concedere il possesso-palla all’avversario (52%, 51% e 61% nei tre successi, 57% nel pari di Torino) procurandosi così spazi enormi per le ripartenze. A volte il piano è riuscito meglio, altre peggio ma se si contano le palle-gol create da Pellegrini e compagni nei primi 360 minuti del torneo, ci si renderà conto che la media oscilla intorno alle 4-5 a partita.

Segnale chiaro che anche nelle difficoltà, questa squadra non crolla. Magari non ruberà l’occhio ma rimane un avversario scomodo da affrontare. Soffre, si chiude, pronta a riorganizzarsi. Che poi, a pensarci bene, anche il termine soffrire andrebbe rivisto.

I 4 avversari affrontati sinora, hanno tirato pochissimo nello specchio di Rui Patricio: 2 volte Salernitana e Cremonese, 3 la Juventus e appena in un caso il Monza. E la caratteristica di queste conclusioni è che sono sempre (o quasi) arrivate con tiri dalla distanza.

L’unico gol preso è stato su palla inattiva da una magia disegnata da Vlahovic. Un trend iniziato sul finire della passata stagione se, considerando le ultime 19 gare ufficiali, Rui Patricio ha tenuto la porta inviolata per 10 volte. Lo scrive “Il Messaggero”.

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