In entrambi i casi lo Special One terminò la stagione con un trofeo
La sconfitta rimediata dalla Roma a Udine ha assunto una grande risonanza sia per la prestazione incolore dei capitolini, sia per il roboante risultato. Non capita spesso, infatti, di assistere a simili debacle quando sulla panchina siede Josè Mourinho. Anzi, capita quasi mai. Quella alla Dacia Arena è stata la sconfitta più larga dello Special One in Serie A. Senza dubbio, la giornata storta di molti singoli ha inciso, così come gli errori individuali di Karsdorp e Rui Patricio, ma l’atteggiamento remissivo e arrendevole visto dal 2-0 in poi è in contro-tendenza rispetto alla mentalità del tecnico portoghese: rimanere in gara fino alla fine.
Non è la prima volta che Mou viene sconfitto con quattro gol di scarto. Occorre tornare al 2016, quando l’allenatore sedeva sulla panchina del Manchester United. Nel match di campionato sul campo del Chelsea di Antonio Conte i Red Devils persero 4-0. Qualche anno prima, nel 2010, una sconfitta ancora più rotonda in Liga: la famosa “manita” subita dal Real Madrid contro il Barcellona, con Mou sulla panchina dei Blancos.
Curiosità: in entrambi i casi, a fine anno, Mourinho ha potuto alzare un trofeo. Nel 2016 con lo United portò a casa Coppa di Lega e Europa League, superando 2-0 l’Ajax in finale. Nel 2011, invece, si dovette “accontentare” della Copa del Rey, vinta all’ultimo atto contro il Barcellona di Guardiola.
Ultimo precedente, che conferma la regola, la peggior sconfitta della sua carriera: il 6-1 con il Bodø porterà a fine stagione ad alzare al cielo di Tirana la Conference League. La speranza, quindi, è che la batosta di Udine segua questa incredibile equazione: ad ogni batosta corrisponde un trofeo.