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Senza paura! La Roma oltre i suoi limiti: batte il Milan e lancia un segnale al campionato (FOTO)

Una super Roma sfata il tabù Milan e manda un messaggio chiaro alle avversarie: le giallorosse ci sono, e lotteranno da qui alla fine

I precedenti si sa, nel calcio lasciano il tempo che trovano. Quando però su 8 scontri disputati (tante sono state le gare tra Roma e Milan giocate sin qui) non si riesce mai a portare a casa i tre punti, c’è il forte rischio che una semplice statistica diventi un vero e proprio incubo. Con questa premessa era facile aspettarsi dalla Roma di Mister Spugna un approccio incerto e un atteggiamento tattico più improntato alla difesa che all’attacco. Al Tre Fontane è successo esattamente il contrario. La Roma vista oggi è stata soprattutto nel primo tempo una gioia per gli occhi.

Azioni in velocità, pressing alto e manovre avvolgenti hanno caratterizzato i primi quarantacinque minuti di gioco. I numerosissimi tifosi presenti (sold out il Tre Fontane) saltano di gioia dopo 18 minuti, quando Minami in area è bravissima a correggere in rete un tiro di Serturini. Una curiosità: come la Roma ha ricordato sui propri canali social, è il primo gol di matrice giapponese ad essere segnato in giallorosso dai tempi di Hidetoshi Nakata. In tribuna c’è anche una piccola delegazione di tifosi nipponici, che con tanto di bandiera nazionale esultano e incitano la loro beniamina. Super prestazione per lei, nessuna sbavatura e alcune chiusure che strappano gli applausi della tribuna.

E a proposito di tribuna, quello visto oggi è stato un settore degno della partita che si è disputata sul campo. Ormai quelli che all’inizio erano semplicemente “curiosi” sono diventati tifosi nell’accezione più pura e viscerale del termine. Chi siede sugli spalti tratta le giocatrici come meritano, accompagnando le azioni con cori e incitamenti. Il risultato, inevitabile, è che le calciatrici ci prendono gusto. Andressa e Di Guglielmo fanno da capopopolo e invitano i tifosi ad alzare il volume: scene da Stadio Olimpico.

È proprio Andressa la più acclamata: la brasiliana è sempre più dominante in mezzo al campo. Leader tecnico capace di creare costantemente la superiorità numerica in fase di ripartenza, e leader caratteriale in grado di motivare le compagne e dirigere le azioni anche a distanza. È lei ad avviare l’azione del raddoppio giallorosso, con una precisa verticalizzazione che pesca l’ex di giornata Valentina Giacinti. La regina del gol porta a spasso la difesa rossonera e poi con un preciso sinistro lascia di sasso Giuliani, portiere del Milan e della nazionale. Nonostante la non-esultanza un sorriso tradisce l’emozione della punta giallorossa, al primo gol casalingo con i suoi nuovi tifosi.

Nel secondo tempo la Roma amministra il risultato da grande squadra, e rischia di andare sul 3-0 in più di un’occasione: i tifosi aspettano le sostituzioni per tributare ovazioni alle calciatrici più amate. Sono sempre di più sugli spalti le maglie personalizzate con i nomi di capitan Bartoli e compagne. Il numero 13 giallorosso, Capitano con la C maiuscola, regala alla squadra la solita prestazione di sacrificio e qualità; due parole che si sposano bene con un’altra romana (e romanista) presente in campo, Giada Greggi. La numero 20 è padrona di tutti i palloni che circolano intorno a centrocampo. I suoi recuperi stregano mister Spugna, che le consegna le chiavi del pressing giallorosso.

A fine gara le due calciatrici capitoline sono acclamate da grandi e piccini. I più maturi rivedono in loro l’orgoglio di alcune storiche bandiere della Roma, i più piccoli non vedono l’ora di ricevere un saluto dai loro idoli. Qualcuno è più fortunato e riceve addirittura la fascia di Capitan Bartoli.

Una super Roma formato Champions parte dunque con 6 punti su 6 in campionato. Questo risultato dà un’iniezione importante di consapevolezza. È la consapevolezza di chi sa di non aver paura di niente, neanche dei precedenti e delle statistiche. Le giallorosse mandano un segnale chiaro ed inequivocabile al campionato. I dribbling a testa alta di Serturini, le aperture di Giugliano, la cattiveria di Bartoli e la classe di Andressa parlano chiaro: i limiti sono fatti per essere superati, in Italia e in Europa. 

 

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