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Viaggio nella crisi di Abraham: ecco i tormenti di Tammy

Momento complicato per l’attaccante inglese, che deve ritrovare serenità

Tammy Abraham è in crisi. Due gol in sette gare lo hanno fatto precipitare in un momento di difficoltà. A nulla sono servite le due reti con Juventus e Empoli per fargli tornare il sorriso: con l’Atalanta il disagio è diventato fin troppo palese. All’intervallo della sfida con l’Atalanta Belotti e Matic avevano provato a scuoterlo, nel tunnel che porta al campo. Poi, nel momento della sostituzione, l’inglese si è sentito così mortificato dalla sua prestazione da chiedere scusa al pubblico presente per gli errori sotto porta. Arrivato negli spogliatoi, ha fotografato gli scarpini buttati a terra e scritto su Instagram: “Chiedo scusa a tutti per il risultato. Tornerò più forte“.

Story poco dopo cancellata. Gli errori ci sono stati, ma i numeri non sono così drammatici, anzi identici allo scorso anno nelle prime sette giornate. Fu una partenza diesel la sua, al primo anno in Italia, mentre il finale fu di altissimo livello, con gol pesantissimi e soprattutto decisivi. Tra l’altro, i numeri attuali non sono così lontani da quelli fatti registrare dagli altri grandi bomber del campionato (Vlahovic a quota 4 o Lautaro a quota 3). E allora contro quali demoni sta combattendo il numero 9 giallorosso? Il precampionato non ha aiutato, perché un attaccante ha sempre bisogno di sentire immutato il feeling con la porta. E invece in estate nemmeno un gol per l’inglese, con qualche frizione (poi felicemente risolta) con la compagna Leah a complicare il tutto. C’è il pensiero poi del Mondiale in Qatar, che non vuole assolutamente perdere. Non fortunata la coincidenza della visita in Italia del ct inglese Southgate, in occasione di Udinese-Roma, tra le più brutte prestazioni con la maglia giallorossa.

Infine, il fattore concorrenza: l’arrivo di Belotti gli sta togliendo minutaggio, ma una società del profilo della Roma non poteva pianificare un’altra stagione con un solo attaccante di peso. Equilibri da trovare, in campo, nello spogliatoio e fuori. Non ha chiuso occhio dopo la sfida con l’Atalanta, ora proverà a ritrovarsi con la maglia della nazionale inglese. Che l’aria di casa lo aiuti: God save Tammy. Lo scrive La Repubblica.

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