Il voto più alto è sempre il suo. Anche quando la Roma perde Dybala è sempre sopra al 7. E la squadra deve ripartire dalle sue giocate
Vince o perde, guarda caso è sempre lui il migliore in campo. Perfetto in ogni giocata e sempre al servizio dei suoi compagni: in fondo se sei uno dei più forti al mondo un motivo ci sarà. Paulo Dybala è l’uomo in più della squadra di José Mourinho, dalla sua classe ed esperienza la Roma riparte nei momenti più bui. Come questo. La sconfitta contro il Betis ha in qualche modo oscurato la buona prestazione di squadra tenuta nei novanta minuti di gioco, ma non quella di Dybala. Quando prende palla per gli avversari è un incubo, per i compagni un sospiro di sollievo. Ed anche in quei momenti dove ci sono in palio grandi responsabilità, come calciare il rigore che potrebbe sbloccare il match, lui è sempre il primo ad offrirsi senza paure e timori. Leader totale.
Giocate, recuperi e grinta: Paulo capitano vero
“Paulo sembra che sia qui da anni, il suo ambientamento è stato naturale”, esclama Mou alla vigilia del match contro il Betis. In assenza di Pellegrini è lui il vero leader carismatico e tecnico, anche se non ha la fascia di capitano al braccio.
Nei primi minuti di gioco, contro il Betis, alla Roma mancava colui che faceva da tramite del centrocampo e dell’attacco, ruolo ricoperto solitamente da Pellegrini. Ed indovinate a chi lo Special One chiede di ricoprire questo ruolo?
Lo affida proprio a Paulo Dybala. Dopo questa chiamata Paulo lo si vede da tutte le parti del campo recuperare palloni e servirli in avanti, alla ricerca di una verticalizzazione poi però mai trovata. Oltre al lavoro sporco dietro la trequarti, la “Joya” illumina gli occhi di tutti nella sua zona, quando colpisce di collo pieno una palla alta e per poco non finisce sotto il sette. Impeccabile la risposta di Bravo, che gli ha evitato uno dei gol più belli della sua carriera. Giocate, contrasti e movimenti: 80 minuti di pura magia.
Come accade a scuola dopo una verifica, quando tutta la classe va male c’è sempre chi si conquista un ottimo voto, traslando il concetto al calcio, il “secchione” della squadra di Mou è proprio Paulo Dybala. Finora sul suo registro personale una sola insufficienza, contro il Ludogorets, per il resto ottimi e brillanti voti. Ed anche contro il Betis, dove tutti i suoi compagni di reparto erano spenti e poco attivi, Paulo è riuscito a fornire una grande prestazione, confermando la qualità ed il talento che pochi nel pianeta terra hanno.