Resta in contatto
Sito appartenente al Network

Rassegna Stampa

Roma, la verità sui fischi

Mourinho critica i fischi dei tifosi, ma ecco cosa non sapeva

Non c’è spaccatura, né rottura o polemica nei confronti di Mourinho dopo le critiche a una parte di tifoseria. I romanisti sanno che il tecnico ha voluto prendere posizione per difendere la squadra e compattare ulteriormente l’ambiente in vista della delicata sfida di giovedì. Anche se quei fischi arrivati dagli spalti e criticati in conferenza sono stati mal interpretati da Mou e non erano indirizzati al campo. O almeno quasi tutti.

“C’è una curva che appoggia e ci sono zone che io sento silenziose – ha detto in conferenza -. Poi c’è un’altra zona, davanti a me, verso destra, che mi sembra occupata da tifosi avversari. Mi scuso per queste critiche perché non è il mio lavoro, ma tutto questo lo faccio per i miei calciatori“.

Un grido d’aiuto lanciato dal tecnico e che è stato recepito dalla tifoseria: giovedì sera contro il Salisburgo non ci saranno fischi alla squadra, ma solo un grande sostegno a prescindere dal risultato. I (pochi) fischi ad alcuni giocatori (come Karsdorp, non del tutto perdonato) sono arrivati dalle tribune laterali dell’Olimpico, altri si sono sentiti in Curva Sud e distinti ma per dinamiche interne e che coinvolgono il momento delicato che stanno vivendo i gruppi per quanto concerne i Fedayn, il cui destino è ancora tutto da scrivere.

Dalla ricostruzioni sembrerebbe che durante il secondo tempo uno dei gruppi non abbia mantenuto il silenzio concordato prima della gara per rispetto nei confronti dei Fedayn e per questo dalla curva e dai distinti siano partiti i fischi.

Mal interpretati da Mou che pensava fossero indirizzati ai giocatori. Ad esempio, i fischi arrivati durante una palla persa da Bove erano in realtà rivolti proprio in quel momento verso alcuni tifosi che stavano trasgredendo all’accordo tra i gruppi. Mourinho non sapeva del momento delicato della tifoseria giallorossa e di certo non aveva idea che quei fischi non fossero in gran parte rivolti al campo. Lo scrive il Corriere dello Sport.

1 Commento
Subscribe
Notificami
guest

1 Commento
Inline Feedbacks
View all comments
Advertisement

I MITI GIALLOROSSI

L'indimenticabile Ago. Romano e romanista, capitano e campione

Agostino Di Bartolomei

Il "Pluto" dei romanisti. Campione d'Italia nel 2001

Aldair

“Di Bruno solo uno e viene da Nettuno”

Bruno Conti

E' stato il ragazzo della Curva Sud in campo con la sua seconda pelle

Daniele De Rossi

Il bambino che diventò uomo, poi Capitano ed infine leggenda

Francesco Totti

IL GIOVANE CHE DIVENNE "PRINCIPE", NON AZZURRO MA GIALLOROSSO. PER SEMPRE

Giuseppe Giannini

Il "Divino" giallorosso, campione d'Italia nel 1983

Paulo Roberto Falcao

IL TEDESCO CHE VOLAVA SOTTO LA CURVA SUD

Rudi Voeller

SI PUÒ DIVENTARE UN’ICONA GIALLOROSSA SENZA ESSER NATI A ROMA. PICCHIA DURO, SEBINO!

Sebino Nela

Advertisement

Altro da Rassegna Stampa