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Mourinho: “Ho mezza squadra. Qui a Roma non si è investito per la Champions”

Il tecnico: “Se si parla della prestazione, il risultato è ingiusto li considero due punti persi, ma sono orgoglioso della mia squadra”

A fine gara José Mourinho ha due spine nel cuore: la vittoria sfumata nel finale e un nugolo di infortunati da fare paura. “Se si parla della prestazione, il risultato è ingiusto – dice il portoghese – li considero due punti persi, ma sono orgoglioso della mia squadra. Solo noi potevamo giocare, in queste condizioni, una partita del genere contro il Milan».  A quel punto parte la geremiade sugli infortuni: “Kumbulla è il più grave di tutti (ha fatto subito controlli a Villa Stuart: lesione legamento anteriore ginocchio destro, ndr ) non lo vedrò più in campo, Karsdorp ha finito la stagione, Llorente ha finito la stagione, Smalling spero di riaverlo per un paio di partite, Belotti ha provato a rientrare ma ha una costola incrinata (per lui una frattura alla cartilagine costale, ndr ) Dybala non lo so, non sarebbe potuto entrare neppure col Milan in vantaggio, a Bove è uscita la spalla, Wijnaldum è infortunato ma è il più vicino al rientro e Matic sarà squalificato contro il Monza del mio amico don Adriano Galliani, che ha avuto un giorno in più di riposo, ma contro di noi è normale“.

La lista è impressionante e così José spiega: “Pioli è simpatico, ma il Milan aveva due squadre, noi invece mezza. Non siamo una squadra ricca e con una rosa ricca. Ho fatto l’allenatore a pancia piena per tanti anni e con tante opzioni, ora ho un gruppo di ragazzi, che però sono straordinari“. Morale: per Mourinho arrivare in Champions sarebbe una impresa. “Sarebbe incredibile arrivare quarti. Ci sono squadre che giocano come vogliono e possono permettersi sistemi diversi. Se manca A, gioca B o C ed è uguale. Noi invece dobbiamo costruire con quello che abbiamo. Nel finale, se avessi avuto un difensore centrale, lo avrei messo. Qualche giorno fa scherzavo su Svilar (il portiere di riserva, ndr ), magari stavolta serve davvero anche lui davanti a darci una mano. La lotta Champions è per quelli che hanno investito per la lotta Champions, a noi non appartiene quella lotta. Siamo lì perché i ragazzi fanno un lavoro incredibile. Noi siamo là perché siamo bravi e lo sono anche io, anche se qualcuno dice di no, perché dicono che sia arrogante. Siamo là dove devono stare gli altri. La nostra stagione è fantastica, ma arriviamo al momento in cui tutto si decide con queste enormi difficoltà“. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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