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L’identikit di… Kristensen: il folle terzino danese con il vizio del gol

Conosciamo meglio il classe 1997, nuovo innesto della retroguardia giallorossa

Con il susseguirsi delle calde giornate di fine giugno, che fanno da introduzione ad una stinta finestra di calciomercato estivo, la Roma, rispetto a diverse altre grandi squadre del campionato italiano, ha deciso di adottare la strategia di giocare d’anticipo, riuscendo ad annunciare già tre operazioni in entrata, oltre ad esser riuscita a rispettare elegantemente i paletti del Fair Play Finanziario, accumulando una somma complessiva intorno ai 30 milioni tramite le cessioni di giovani elementi della rosa, non considerabili come veri e propri pilastri di formazione. Dopo gli sbarchi di Houssem Aouar ed Evan N’Dicka, dunque, il Club Capitolino si appresta a presentare anche Kristensen, ma conosciamo meglio il suo profilo.

La carriera

Nato l’undici luglio 1997 a Brande, piccolo comune in Danimarca, collocato nella contea di Ringkøbing, poi soppresso il 1° gennaio 2007 e accorpato ad altri due comuni da una riforma amministrativa, Rasmus Nissen Kristensen sviluppa fin da subito la passione per il calcio e cresce nei settori giovanili del Brande, dal 2003, e del Midtjylland, dal 2012 al 2016. Proprio nel 2016, all’età di diciannove anni, firma il suo primo contratto professionistico, valido per la durata di cinque anni, con la prima squadra del Midtjylland. Nel club danese, Kristensen ha la possibilità di esibire le sue qualità nella massima serie, dimostrando fin da subito grande fisicità e capacità di spingersi in avanti per trovare la via del gol, caratteristica che non abbandonerà mai nel corso della sua carriera. Nella stagione iniziale, il difensore accumula un totale di 46 presenze, arricchite da due reti e undici assist; numeri eccellenti per un giovane teenager alla sua prima esperienza con i grandi.
Lo score totale, in linea di massima, viene confermato anche nella prima parte della stagione successiva, nella quale però, durante la finestra invernale di mercato, il calciatore viene acquistato dall’Ajax, con cui si lega fino al 2022.
Ad Amsterdam, l’adattamento iniziale è difficoltoso: Kristensen totalizza appena otto presenze, senza mettere a segno gol o assist.

Nella stagione 2018/19, alza i suoi primi due trofei in carriera, conquistando il Campionato Olandese (Eredivisie) e la Coppa Nazionale dei Paesi Bassi (KNVB Beker), ma il rendimento sul campo non migliora in maniera considerevole. Tra tutte le competizioni, infatti, totalizza diciannove presenze per un solo gol e sei assist.
Complice, probabilmente, un biennio non esaltante, Kristensen viene ceduto per cinque milioni al Salisburgo, il 19 luglio 2019. Durante le tre stagioni con il club austriaco, il terzino ritrova la fiducia persa in Olanda e torna a dare il suo contributo sulla fascia destra, segnando la vera e propria svolta della sua carriera. Con la voglia di riscatto, tornano anche i gol e gli assist, che saranno, rispettivamente, quattordici e diciannove al termine del triennio, nel quale avrà anche la possibilità di festeggiare la conquista di tre campionati austriaci e due coppe d’Austria, trofei che gli permetteranno di arricchire densamente il palmares personale. È proprio questo il periodo in cui il suo profilo e quello della Roma quasi si sfiorano per la prima volta, ma il Salisburgo chiede ai giallorossi un cifra eccessiva per i loro parametri e li costringe a virare sul prestito secco di Maitland-Niles, dall’Arsenal.
Arrivati all’estate 2022, Kristensen riceve la chiamata dalla Premier League, alla quale non riesce a rinunciare. L’otto giugno 2022, dunque, firma un quinquennale con il Leeds, che sborsa 13 milioni di euro per il cartellino del giocatore, e si assicura buone prestazioni nella zona laterale della difesa. Nonostante il fallimento della squadra, che retrocede in Championship, piazzandosi al penultimo posto, il danese garantisce trentadue presenze e tre reti in tutte le competizioni. Riecco allora che si ripresenta la chiamata della Roma, che stavolta riesce nell’intento e porta il giocatore alla coorte di Mourinho.

Riguardo il capitolo Nazionale, Kristensen ha collezionato quindici presenze e ha servito un assist nel match di Nations League del 2022 contro l’Austria, oltre ad aver giocato il Mondiale in Qatar da titolare, disputando tutte le gare del girone dal primo minuto: 225 i minuti complessivi contro Tunisia, Francia e Australia.

Le caratteristiche

Dotato di una buona dose di scelleratezza agonistica, Kristensen porterà fisicità e qualità alla Roma di Mourinho.
Grazie ai suoi 187 centimetri di altezza, inoltre, il gigante danese potrà aiutare la squadra nei calci piazzati, dato che è riuscito a segnare ben il 24% dei propri gol solo di testa: esattamente sei su venticinque, escluse le giovanili. Comparando, dunque, il dato singolo con quello della recente Roma, durante l’ultima stagione in Serie A, i giallorossi hanno realizzato undici reti di testa, divenendo la seconda squadra del campionato a riuscire in tale intento, numeri che, con il nuovo ingresso del calciatore, potrebbero salire ulteriormente.

Il suo utilizzo

Più a suo agio nel gestirsi, prevalentemente, in una difesa a quattro, Kristensen, nato come terzino destro, in alcune occasioni è stato schierato anche da quinto o al centro del reparto difensivo. L’ex Leeds, infatti, fino ad oggi ha mostrato pregevoli doti offensive che gli hanno consentito nella stagione 2021/22 di partecipare addirittura ad undici reti, con sette gol e quattro passaggi vincenti. Nell’ultima stagione in Inghilterra, Kristensen ha avuto qualche difficoltà, ma in ventisei presenze, ha comunque superato il portiere avversario in tre occasioni confermando il vizio del gol, caratteristica spesso assente negli attuali interpreti giallorossi di quella zona del campo.

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