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Llorente: “Volevo tornare alla Roma. Kristensen ci aiuterà molto”

Le dichiarazioni dello spagnolo

Diego Llorente ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Radio. Il difensore spagnolo ex Leeds è sicuramente tra i più positivi del ritiro in Portogallo e continua a mostrarsi pronto e affidabile. Queste le sue parole:

Due amichevoli con gol, come va il ritiro?

“Bene, credo che le cose stanno andando bene, stiamo raggiungendo i nostri obiettivi. C’è ancora tanta strada da fare ma sappiamo dove intervenire per migliorare.  Ci resta ancora una partita, ma il bilancio, per ora, è positivo

Il riscatto era il tuo obiettivo 

“Si, c’erano tre parti in causa. La Roma, il Leeds e io. Volevo continuare qui. Non è stato trovato un accordo a titolo definitivo, ma non ne sono preoccupato perché il mio desiderio era di ritornare qui”. 

Il tuo rapporto con Mourinho ha influito per farti ritornare?

“Ha influito molto, ma molte parti hanno influito nella mia decisione. È stata una mia decisione che ho preso in prima persona considerando l’allenatore, il club e anche i compagni che mi hanno accolto fin da subito. Non ci ho dovuto pensare troppo” 

Mourinho, Ancellotti e Bielsa, li hai avuti tutti e tre. Le differenze?

“Sono tre allenatori unici. Mourinho lo conoscevo già dalla mia tappa al Real Madrid dove mi allenavo spesso con la prima squadra. È una persona molto diretta che sa trasmettere quello che vuole ai giocatori. Lo stesso Ancellotti. Anche essere allenato da Bielsa è stata un’esperienza indimenticabile per quello che mi ha dato sia dentro che fuori dal campo, il suo modo di ragionare e pensare non si dimentica”. 

dove ti trovi più a tuo agio, difesa 3 a 4? Quali sono le differenze? 

“Nel Leeds giocavamo sempre con la difesa a 4. Io mi trovo a mio agio in tutte le zone della linea difensiva. Le differenze tra la difesa a 3, 4 o 5 riguardano soprattutto la marcatura a uomo quando si gioca a 5. Sono meccanismi alla quale ti abitui facilmente e che ho assimilato”.

Anche Kristensen arriva dal Leeds. Che aiuto può dare?

“E’ un giocatore molto completo che può dare tanto in fase difensiva e offensiva. Sono sicuro che ci aiuterà molto, ha carattere, un fisico prestate: credo sia un grande acquisto che tornerà utile”

La squadra ha perso soltanto Wijnaldum oltre ai giovani Volpato e Missori. Ora è più forte?

“Sì, credo di si. I compagni che sono arrivati, io stesso per un’altra stagione, tutti contribuiamo a migliorare la rosa. Siamo una squadra con un grande potenziale e si è sopperito bene a tutte le assenze. Stiamo lavorando per questo”

Pellegrini porta il peso della fascia di capitano. è un leader silenzioso o alza la voce?

“E’ un calciatore che ha entrambe le cose, che con il suo lavoro, e la sua qualità è un esempio per i giovani e per tutti noi che lo seguiamo come leader, dobbiamo emulare la sua intensità. Poi ci sono momenti in cui è necessario alzare la voce e farsi sentire nello spogliatoio ed è un compito che assolve positivamente. E’ un capitano completo”.

C’è un problema tra gli arbitri e la Roma?

“Quello degli arbitri è un lavoro molto complicato, con tanta pressione. A volte si prende la decisione giusta, a volte errata ma bisogna anche capire che dietro ogni errore c’è un grande lavoro.  Da parte nostra dobbiamo aiutarli, dall’altra serve maggior attenzione. Vedremo come andranno le cose quest’anno ma dobbiamo concentrarci su noi stessi, sul nostro gioco e farci condizionare il meno possibile”

L’obiettivo per molti tuoi compagni è tornare in Champions

“Personalmente ovunque sia stato, ad inizio stagione, non mi è mai piaciuto fissare degli obiettivi. La chiave per raggiungerli, che siano lottare per un titolo o conquistare una posizione per la Champions, è pensare partita dopo partita. Se in questo momento ci mettiamo a pensare dove potremmo essere a fine stagione, secondo me commettiamo un errore. Tutte le partire sono fondamentali. Non bisogna pensare a lungo termine ma partita per partita”

Come ti immagini il tuo primo gol alla Roma? Il tuo rapporto coi tifosi?

Ho visto tanti gol segnati e festeggiati sotto la curva, ed è sempre stato bellissimo. Sono sicuro che se capiterà a me sarà un’emozione unica e indimenticabile. Da difensore l’obiettivo è quello di difendere ma se posso aiutare sarà un piacere”

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