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De Rossi: “Dybala sta bene. Questa Roma ha personalità”

Le parole in conferenza stampa dell'allenatore giallorosso alla vigilia della sfida di campionato contro la Salernitana

Lunedì 29 gennaio, alle 20:45, la Roma sarà ospite della Salernitana all’Arechi per il posticipo della 22^ giornata di Serie A. Alla vigilia del match, Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa da Trigoria. Di seguito le parole dell’allenatore giallorosso.

Cosa rappresenta Sinner per un uomo di sport?
“E’ emozionante. Lo sport italiano arriva sempre nell’elité dei vari sport mondiali. Questo è uno sport popolare, se ne parla tanto. Il fatto che ci sia un ragazzo italiano, ma aggiungo anche educato e pulito, ci fa sentire doppiamente orgogliosi per l’immagine che esportiamo e per il campione che possiamo tifare”.

Qual è la situazione infortunati? Ha già deciso le gerarchie in porta?
“Le gerarchie in porta le ho decise quando sono arrivato. Rui ha parato molto bene e una partita non cambia la mia idea sul portiere né le gerarchie. Svilar lo conoscevo meno ma mi ha impressionato con le sue abilità, ma una partita non cambia le gerarchie a Rui resta il titolare. Smalling, Renato Sanches e Kumbulla stanno facendo il loro percorso e vengono quotidianamente monitorati. Mi sembrano abbastanza sciolti nei movimenti, penso che già la prossima settimana torneranno a fare qualcosa con noi, ma non so darvi una data precisa”.

Che caratteristiche ha la Salernitana? Possono aumentare le difficoltà quando si affronta una squadra che lotta per la salvezza?
“Sì aumentano le difficoltà. Sicuramente hanno avuto dei problemi perché se sono lì giù vuol dire che hanno avuto delle difficoltà oggettive. Nella seconda parte di stagione le squadre che devono salvarsi danno qualcosa in più. Non ho mai giocato a Salerno e sono curioso perché da fuori mi è sembrato uno stadio e una curva emozionante. Sarà un peccato che anche noi non potremo avere la spinta dei nostri tifosi. La Salernitana ha un bravo allenatore e tanta qualità soprattutto in fase offensiva, dovremo stare veramente tanti attenti”.

Partita importante anche per dare una sterzata al rendimento della Roma in trasferta? Come si supera questo “problema”?
“Io valuto quello che vedo e vedo giocatori con personalità. Se faccio un passo indietro e vedo il loro passato vedo gente che ha vinto, anche tanto, in trasferta. Ci sono dei momenti in cui le cose vanno male in casa, altri in cui vanno male fuori casa. Mi piace ‘squadra di banditi’, per citare Mou, come slogan. In trasferta serve quella spigolosità e quella cattiveria agonistica che ti permette di portare a casa punti anche in maniera sporca. Non penso di avere una squadra che pecchi di personalità, anzi”.

Come cambia la Roma con te se c’è Paredes o Cristante?
“Possono giocare insieme secondo me. Leandro è un pilastro della nostra squadra, dello spogliatoio, secondo me anche della Nazionale. Sono contento che rientri Bryan, lo avrei voluto anche nella prima partita. Cambiano alcune caratteristiche più che lo schieramento. Cambiano alcune geometrie, cambia qualcosa ma come in ogni ruolo con qualsiasi giocatore. La nostra idea di gioco, però, rimane la stessa”.

Come stanno Dybala, Huijsen, Mancini e Aouar?
“Paulo mi è sembrato che stesse bene, si è allenato al 100% con gli altri e lo vedo meglio rispetto alla prima settimana. Dean si è fermato qualche giorno, oggi riproverà ma penso che partirà con noi senza problemi. Mancio sta bene: mi è piaciuta la sua condizione fisica e la sua partecipazione a quello che abbiamo proposto in allenamento. Aouar torna da una Coppa d’Africa, è allenato, sicuramente mi ha raccontato i suoi spostamenti. Ha riposato poco, ma è comunque attivo e lo reputo prontissimo per giocare”.

Si vede già la tua mano, è merito dei ragazzi?
“Un ritiro precampionato e un lasso di tempo più lungo ti aiuta tanto a far entrare prima i concetti che vorresti dare. Il merito è dei ragazzi. Chi mi conosce sa che nessuno può toccarmi i miei ragazzi della Spal: continuo a sentirli, con loro ci ho messo un po’ di più a fare entrare i miei concetti, qui a Roma sembra che siano i giocatori che li hanno fatto entrare dentro di me. Se alla Spal abbiamo visto qualcosa di mio dopo 3-4 partite, qui alla Roma gli dici una cosa e sono subito recettivi e pronti. Se vedete delle belle partite il merito è loro, oltretutto sono stati allenati da un allenatore forte per 3 anni. Io do solo qualche idea che ci aiuterebbe a portare a casa più punti possibili. Poi ci vuole tempo per far vedere la reale impronta di un allenatore”.

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