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Friedkin, caccia al “destabilizzatore”: il club fa un nome al Procuratore Chinè

La Roma vuole scoprire l'origine di "attacchi mirati e diffamatori alla dirigenza volti a destabilizzare il club in un momento cruciale della stagione”

Mentre proseguono le audizioni della procura federale in merito alla diffusione del video intimo dell’ex dipendente di Trigoria e che ha portato al suo licenziamento, la Roma sta lavorando per scoprire l’origine degli “attacchi mirati e diffamatori alla dirigenza, volti a destabilizzare il club in un momento cruciale della stagione”. In sostanza i Friedkin e la società vogliono vederci chiaro, a tal punto da incaricare un importante studio penale a investigare e poi perseguire eventuali condotte scorrette da parte di elementi interni ed esterni al club che avrebbero divulgato notizie a detta della società “lontane dalla verità oggettiva dei fatti”.

Nell’incontro di venerdì mattina tra l’avvocato Lorenzo Vitali – accompagnato dall’avvocato del club Antonio Conte – e il procuratore federale Giuseppe Chiné, è stato indicato il nome di un possibile “destabilizzatore” della società, cioè di colui che avrebbe alimentato il caso del licenziamento dei due dipendenti sollevando clamore sul comportamento del club nei confronti della donna e del giovane calciatore che le avrebbe sottratto il video da telefono. La Roma prosegue le proprie indagini rimanendo in costante contatto con la procura federale che dovrà fare le dovute valutazioni sul caso e in base anche ai nuovi sviluppi potrà dare un giudizio sul comportamento del club in merito alla vicenda. Fin qui è stato fatto solo un nome a Chiné, aspettando la fine delle indagini della Roma e una eventuale causa da parte dallo studio penale incaricato pochi giorni fa.

Parallelamente la procura federale sta portando avanti le indagini sul video intimo diffuso all’interno del Fulvio Bernardini. Dopo essere stati ascoltati i due ex dipendenti e ieri l’avvocato Vitali (che aveva firmato la lettera di licenziamento), martedì saranno interrogati Vito Scala ma anche il giovane calciatore che secondo gli avvocati della donna avrebbe sottratto il video e poi diffuso. Come accaduto per i due ex dipendenti, è possibile che l’audizione del giocatore della Primavera possa avvenire lontano dagli uffici di via Campania e in un luogo segreto per tutelare la privacy del giovane. Lo scrive il Corriere dello Sport.

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