Dopo l’acquisto di Romelu Lukaku, si pensava che i problemi in attacco per la Roma fossero risolti. Il belga era noto in Serie A per aver trascinato l’Inter alla vittoria dello scudetto a suon di gol: ben 24 in 36 presenze. Ad oggi, però, la sua esperienza nella Capitale non coincide con l’immaginario costruito da società e tifosi.

Nonostante l’ottimo avvio con Josè Mourinho in panchina, il numero 90 sta deludendo le aspettative. Con il portoghese in panchina, Lukaku aveva messo a segno 7 reti nelle prime 8 presenze, totalizzando 14 gol in 25 presenze stagionali, con una media di 0,56 gol a partita.  Con l’arrivo di Daniele De Rossi, però, le statistiche sono peggiorate: il centravanti belga ha segnato solamente due gol in campionato, contro Hellas Verona e Monza, e due in Europa League, contro Feyenoord e Brighton, per un totale di 4 gol in 13 presenze. Dunque, la media realizzativa con DDR è scesa a 0,30, preoccupando così il mister e i Friedkin.

C’è da sottolineare che il nuovo allenatore dei giallorossi, al contrario dello Special One, preferisce coinvolgere tutta la squadra durante la costruzione, portando al gol anche giocatori meno abituati a segnare. Nonostante la diversa filosofia, che in qualche modo spiega lo scarso rendimento, Lukaku deve tornare a segnare con la stessa continuità avuta in carriera, dato che a giugno si deciderà il suo futuro in merito alla permanenza a Roma: con statistiche così: il gioco non varrà la candela.