La 31ª giornata di Serie A si è conclusa con la vittoria in rimonta dell’Inter sull’Udinese, ma a dominare le discussioni post-partita è stata una decisione arbitrale che ha riguardato un episodio chiave del match. Al centro del dibattito, il rigore concesso all’Inter per un fallo del portiere dell’Udinese, Okoye, sull’attaccante nerazzurro Marcus Thuram.
L’intervento è stato oggetto di confronto, in quanto ritenuto simile, per il ritardo del portiere, a un altro episodio avvenuto durante la partita Lecce-Roma, dove Falcone è intervenuto su Zalewski senza che venisse assegnato il rigore.
#UdineseInter rigore inesistente e un secondo gol nato da un fallo simulato con l’#Udinese in attacco… Che schifo 🤢
Chiudete sta farsa @SerieA pic.twitter.com/eSssJNUvHv— Maverick75 (@maverick752023) April 9, 2024
Il commento di Marelli
Le reazioni non si sono fatte attendere. L’ex arbitro Marelli, intervenuto nel post partita su DAZN, ha condiviso la sua analisi sulla decisione dell’arbitro Piccinini di concedere il calcio di rigore a favore dell’Inter: “Abbiamo visto questa dinamica diverse volte in campionato, in diverse occasioni, ma a differenza di altri casi questa sera il portiere friulano la palla non la vede praticamente mai. Intervento non violento? È un intervento che si valuta in campo, se non avesse dato il rigore il VAR non sarebbe intervenuto. Thuram anticipa nettamente il portiere e lui si muove verso l’attaccante e gli va addosso, l’intensità dell’intervento non è da VAR. Il rigore ci sta perché il pallone proprio non lo tocca”.
La reazione di Toni
Questo ha scatenato ulteriori commenti, tra cui quello di Luca Toni. L’ex attaccante della Roma ha evidenziato le incongruenze percepite nelle decisioni arbitrali, soprattutto riguardo all’assegnazione di rigori in situazioni simili. “Secondo me c’è un po’ di confusione. A volte ci sono dei rigori che vengono dati, altre volte non vengono dati. Abbiamo parlato di quello di Firenze (Nzola-Sommer), quello di Lecce-Roma su Zalewski…sono state prese differenti decisioni” – le sue parole.