L’obiettivo della nuova proprietà è di aprire il nuovo stadio a Pietralata tra cinque anni. Sono molte, però, le incognite
Non è un mistero ed è più che una suggestione: aprire lo Stadio a Pietralata per il 2027, anno del centenario della fondazione della AS Roma. L’obiettivo dei Friedkin sembra delineato sin da quando, a febbraio 2021, decisero molto a sorpresa di chiudere con Tor di Valle.
Per l’obiettivo 2027 le incognite però sono molte: la prima riguarda i tempi e l’altra è quella della proprietà delle aree. Dalla seconda metà degli anni 50 del secolo scorso, si decise di costruire a Pietralata il “Sistema Direzionale Orientale” (Sdo), una specie di città di uffici e ministeri. Quei terreni subirono le procedure di esproprio, alcune delle quali potreb- bero non essersi concluse con la registrazione, trascrizione e voltura delle proprietà a favore del Comune.
In teoria, la legge prescrive il divieto di cambiare la destinazione d’uso per un terreno espropriato e inoltre dice che l’opera per cui si è proceduto ad espropriare vada realizzata entro 10 anni. In caso contrario – niente opera in 10 anni, cambio di destinazione d’uso – il vecchio proprietario può chiedere indietro le aree, la cosiddetta retrocessione delle aree. Solo che, secondo gli uffici comunali, essendo passati più di 20 anni da quel limite decennale, i vecchi proprietari avrebbero perso questo diritto di retrocessione. Di sicuro, un’incognita potrebbe venire da eventuali ricorsi dei vecchi proprietari.
Si legge su Il Messaggero.