
Le parole del tecnico dopo la fine del match
La reazione c’è stata. Quella, solo quella. Morbidi tiri in porta, preoccupazioni fittizie per la Juventus. Però sì, la reazione c’è stata, non veemente, non arrogante, ma c’è stata. Il primo tempo sembrava una squadra della provincia di Roma, nella ripresa una Roma dignitosa, con un po’ di coraggio ma con pochi mezzi. Di Francesco si prende volentieri almeno questo, senza fare troppe storie. Accontentandosi, continuando a vivere in apprensione. «Io sono sempre sotto pressione. Non si deve mollare, è la normalità. Quando mancano i risultati il primo a rischio è sempre l’allenatore». Chiaro. Ora Sassuolo e poi Parma, recuperando almeno El Shaarawy e un po’ di più Dzeko. Magari con gente di esperienza si andrà in campo con meno paura. E di paura, questa squadra, allo Stadium ne ha avuta un po’ troppa nel primo tempo. Questo, l’allenatore, non fatica certo ad ammetterlo. «La squadra viveva le paure delle partite precedenti e le poche sicurezze, nel secondo tempo si è lasciata andare e ha vinto più duelli. Nel primo tempo abbiamo siamo mancati nella scelta finale. La differenza tra noi e loro era che loro calciavano in porta appena potevano, noi facevamo più fatica. Ci sono differenze nella rosa, ma sono contento della reazione».
