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Rosella Sensi: “Non capisco la scelta su De Rossi. E’ finita la Roma fatta di sentimenti”

L’ex presidente: “Non ho conosciuto nessuno della nuova Roma. Avrei confermato Ranieri, non so che ruolo abbia Baldini

Rosella Sensi, presidente della Roma dal 2008 al 2011, ha parlato a Centro Suono Sport dell’addio di De Rossi e del momento del club:

De Rossi
C’è stata tanta tristezza appena saputa la notizia. Apparentemente sembra un duro, ma è molto fragile sull’attaccamento. La tristezza è stata tanta. Vedere Conti, Totti e De Rossi insieme mi ha fatto pensare che è finita la Roma fatta di sentimenti. Con De Rossi abbiamo avuto scontri civili, ma è sempre stato determinante. Io non l’avrei fatto, ho rifiutato un’offerta importante.

Sessanta milioni?
Qualcosa in più.

C’è stato un momento in cui è stato vicino all’addio?
No, non l’avrei mai fatto. Una squadra deve avere determinati personaggi anche per aiutare chi arriva. Lui era uno di questi, aiutava i compagni a dare il massimo. La sua personalità aiutava. Non sono nella testa di chi ha deciso. Io parlo di valori. Questo è stato un gesto che non capisco. Perde i valori. I bambini piangevano, Daniele era un simbolo e una persona sensibile ai problemi degli altri.

Trasmetteva la romanità
Non riesco a capire il senso di questa scelta.

Baldissoni
Non ho conosciuto nessuno della società. Pallotta non l’ho mai incontrato. Baldissoni l’ho conosciuto al funerale di mia madre.

Giusto mandare via Ranieri?
Sono decisioni che vanno prese con il ds. Io l’avrei confermato, ma non so quale sia il progetto nei dirigenti della Roma. Ranieri è un grande allenatore, sarebbe da capire se lui sarebbe stato disposto a rimanere e con quali intenzioni.

Franco Baldini
Mio padre lo prese all’epoca come direttore sportivo. E’ stato fortunato nell’avere un presidente come Sensi. Non capisco la sua lontananza. Pallotta non ha mai fatto calcio, ma chi fa calcio sa che si deve essere presenti. E’ una scelta strana, chi decide deve essere presente. E’ un ruolo che non capisco. Pare sia uscito dalla Roma, poi leggo che decide. L’allenatore non andrebbe mai lasciato solo. Io ringrazio chi mi è stato vicino e prendeva decisioni importanti.

Che importanza ha avuto per lei Montali?
Portava l’esperienza di un altro sport. Senza voto per me.

Che ruolo darebbe a Totti, Conti e De Rossi?
De Rossi lo vedo come allenatore, ma non oggi, gli serve esperienza. Conti lo vedo con direttore tecnico, mentre Totti lo affiancherei a Bruno. Il carattere di Conti può formare Totti. Francesco domenica l’ho visto triste, lasciava un fratello. Lui vuole sempre il meglio per la Roma, cercherà di fare qualcosa in questo senso.

Lui è imprigionato secondo lei?
No, assolutamente. Decide da solo e non si fa condizionare da nessuno. E’ tempo che non ci parlo, ma imprigionato mai.

Che dirigente aveva immaginato diventasse Totti?
Io gli avevo detto di scegliere in autonomia quando sarebbe arrivato il momento. Per me può ricoprire qualsiasi ruolo, lo vedo bene con i giovani.

De Rossi ha detto che si sarebbe rinnovato il contratto
Gli do ragione. Lui ha un carattere diverso rispetto a Totti, non segue gli stessi tempi.

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