“Totti è stato messo nella condizione di dire No”
Claudio Amendola, attore e tifoso della Roma, è stato intervistato da Il Messaggero ed ha parlato dell’addio di Totti. Questo uno stralcio delle sue parole:
Domani Totti annuncerà l’addio dalla Roma…
«E’ la ciliegina sulla torta. Si conclude finalmente il teorema bostoniano-londinese. Credo che Francesco abbia sopportato il sopportabile. Uno come lui non può figurare come un semplice gagliardetto. Mi sembra di assistere all’omicidio perfetto. Hanno ucciso la Roma».
Pallotta era disponibile a far diventare Totti dt…
«E’ proprio questo l’errore che si commette quando si giudica questa vicenda. Non tocca ame dirlo e magari ci penserà Francesco ma il problema è che lo hanno messo nella condizione di dire di no. E’ come quando un marito o una moglie non hanno coraggio di lasciare il coniuge e si fanno lasciare. E questo è il comportamento dei codardi, degli uomini o delle donne che non hanno il coraggio di affrontare la realtà e di assumersi direttamente le conseguenze delle loro azioni. C’è sempre stata, dall’inizio, la volontà di deromanizzare la Roma. E ora ci sono riusciti».
Eppure, sino a poco tempo fa, la tifoseria era divisa nella valutazione dell’operato del club. Ora è nuovamente unita…
«In passato sono stato molto criticato quando pronunciai una frase infelice (‘Mi dimetto da tifoso della Roma’, ndc). Ma già all’epoca s’intravedeva la piega che stava assumendo la questione. Io ad esempio ero molto offeso con il club perché aveva concesso l’utilizzo di Trigoria alla Juventus. Ero molto dispiaciuto anche quando si cambiò lo stemma. Noi siamo sempre stati questo tipo di tifoseria, molto tradizionalista. Il problema è che dall’avvento di questa nuova proprietà s’è voluto educare e cambiare il modo di pensare di una città che non andava modificato ma semplicemente rispettato».
C’è qualcosa che vuole dire a Totti?
«Grazie».
E a Baldini?
«Non ho niente da dirgli».