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Di Biagio: “Il quarto posto è lo scudetto della Roma. Zaniolo può fare la differenza”

Parla l’ex CT dell’Under 21

Gigi Di Biagio, ex CT della Nazionale Under 21, ha rilasciato un’intervista a Centro Suono Sport:

Prima domanda amarcord: Da Zeman a Mazzone, quali erano le differenze in campo e cosa ti hanno lasciato da tecnico?
“L’anno con Carletto sono cresciuto tantissimo, era il ’95, la mia prima stagione in giallorosso, dopo anni con Zeman al Foggia che poi ritrovai successivamente a Roma. Mazzone ricercava di più il fraseggio, il possesso palla per poi andare ad offendere nella metà campo avversaria, mantenendo grande equilibrio, ma non era un difensivista come spesso è stato detto in Italia scorrettamente. Col boemo si giocava di più in verticale. Per me Lippi, Mazzone e Zeman sono i tre modelli che seguo da tecnico, ho avuto fortuna di trovare questi tre grandi allenatori sulla mia strada e di rubare qualcosina da tutti e tre”.

Tanti anni CT da allenatore dell’Under 21. Cosa ti ha lasciato?
“Una crescita incredibile, ti consente di vedere tanto calcio internazionale, di fare un’esperienza importante confrontandoti con tante realtà straniere e contemporaneamente veder crescere tanti ragazzi, lavorando sulle loro qualità con la felicità di vederli arrivati in Nazionale maggiore. Mi è dispiaciuta per come è finita con l’Under, abbiamo dominato contro la Polonia ma non siamo riusciti a vincerla, per demeriti nostri, non cerco scuse, non parlo di fortuna e sfortuna. Sono cresciuto tanto come tecnico, ora attendo una possibilità concreta come club dopo un lungo percorso in Federazione”.

Sei stato vicino alla panchina della Roma qualche mese fa?
“L’ho letto anche io, fa piacere esser accostati alla Roma, posso confermare che ho avuto dei contatti, anche frequenti con la Roma, ma non per allenarla. Però non mi fate dire di più per rispetto di chi poi è stato scelto, non mi piace fare questi discorsi pubblicamente (ride, ndr)”.

Ma sappiamo che qualcuno della Roma ti ha chiamato?
“Non mi fate aggiungere di più”.

Dove può arrivare la Roma?
“A mio giudizio per la Roma arrivare quarta in questo momento è come vincere lo scudetto”.

Zaniolo? Che carattere ha?
“Nicolò ha avuto qualche momento di appannamento, qualche problemino nelle nazionali, ma ha un’intelligenza e una forza fisica incredibili, ha un talento che può renderlo una stella. Ora lo vedo tornato ai livelli di sei mesi fa. Ho punito Kean e Nicolò per alcuni atteggiamenti sbagliati, piccole cose su cui devono migliorare, ma per il loro bene, situazioni che da professionisti apprenderanno sicuramente, per la loro crescita. Adesso hanno resettato tutto e sono tornati a fare grandi cose. Vedo Nicolò nel cuore del gioco, non deve giocare troppo esterno vicino alla linea, deve stare in mezzo al campo perché lì può fare la differenza”.

Hai allenato per tanti anni Lorenzo Pellegrini, che prospettive ha?
“Considero Lorenzo il centrocampista più forte d’Italia, ha un valore incredibile, sento ancora dire a Roma che è un giocatore normale, mi viene da ridere. E’ una mezzala perfetta da 4-3-3, ma per intelligenza, corsa, può giocare in tutti i ruoli, anche più offensivi. Secondo me Fonseca potrebbe riproporlo da trequartista, perché anche ieri con la Nazionale ha giocato bene da giocatore più avanzato. Lo schierai lì contro il Belgio nell’Under e col Mancio ne abbiamo parlato, spesso ci sentiamo e ci confrontiamo ancora oggi. Roberto è stato fuori per quattro anni, è bello potersi confrontare con lui anche oggi, ad esempio l’esperimento del doppio play Verratti-Jorginho, lo feci nelle due amichevoli di transizione e lui le vide dicendo che avrebbe voluto riproporlo, così è stato e mi sembra che stia già ottenendo discreti risultati. Mi fa piacere avere questo rapporto diretto con Mancini”.

Spinazzola che calciatore è?
“Dei ragazzi della Roma ne ho allenati tanti, sono felice che abbiano acquistato gente come Zappacosta, Spinazzola, Mancini, ecc. Li ritengo ottimi giocatori. Leo l’ho avuto in Under 20 e Under 21, nasce come esterno offensivo, poi è stato arretrato a fare il terzino. Ha delle doti incredibili, si è completato, è maturato”.

Come schiereresti la Roma attuale con i tanti giocatori offensivi a disposizione di Fonseca?
“E’ aumentata la scelta per mister Fonseca con gli ultimi acquisti. Penso che un bel rombo a centrocampo potrebbe essere una soluzione, anche se non è facile cambiare dal 4-2-3-1. Può e deve trovare l’equilibrio giusto, con tutti questi giocatori di qualità è possibile trovare una formula diversa, che ti consenta di fare la differenza da trequarti in su”.

Quando ti rivedremo in panchina?
“In questi anni ho avuto tante richieste ma ho proseguito volontariamente con la Federazione. Ora ho finito con la Nazionale e attendo il giusto progetto. Quando ho chiuso il mio rapporto con l’Under c’erano due club in Italia che cercavano ancora il tecnico e mi hanno contattato, ma non ho accettato. A luglio mi ha chiamato anche la Nazionale Greca, avrei incontrato l’Italia, ma non si è fatto niente e hanno scelto un tecnico olandese. Attendo e vedremo cosa accadrà”.

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