Nuova riunione ieri per decidere il futuro dell’impianto. Resta vitale la questione delle opere utili: i lavori devono finire contestualmente
Nuovo incontro ieri tra i privati e il Comune, per la costruzione del nuovo impianto sportivo, futura casa della Roma. Da mesi ormai la Sindaca Virginia Raggi ha schiacciato sul freno, sia per l’inchiesta che ha travolto il gruppo del costruttore Luca Parnasi, sia per il braccio di ferro con i proponenti, che adesso vorrebbero cambiare alcune clausole pattuite nel 2017 con la delibera sulla pubblica utilità dell’operazione.
Proprio di questo si è ridiscusso ieri, dopo circa un mese di pausa, in una riunione con i dirigenti del Campidoglio e quelli dell’AS Roma – c’era il vicepresidente esecutivo, Mauro Baldissoni – e i rappresentanti della Eurnova, la società di Parnasi. Lo scontro ruota attorno a una parola: “Contestualità”. Il Comune vuole che le opere pubbliche siano tutte pronte per l’apertura dello stadio. Insomma, se la ferrovia Roma-Lido non viaggia a 16 treni l’ora come scritto nella delibera, se l’Ostiense-Via del Mare non è unificata a dovere, se gli altri interventi non sono completati, non si può procedere col primo match. Lo riporta Il Messaggero.