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Branca (ex ds Inter): “Petrachi sta lavorando bene. Fonseca? Ha idee chiare”

“Nella Roma c’è un feeling molto alto”

Marco Branca, ex direttore sportivo dell’Inter, ha parlato ai microfoni di Teleradiostereo in vista del match che i giallorossi disputeranno a San Siro venerdì sera. Queste le sue parole:

Quanto tempo si passa dietro una scrivania nel suo lavoro?
“Devo dire non molto, la maggior parte del tempo la si trascorre sui campi e negli stadi. Oppure sulle sedie per degli incontri di lavoro. Come si intende classicamente ‘dietro la scrivania’ non se ne passa molto”.

Abbiamo letto che è impegnato un nuovo progetto.
“Non è vero, ho fatto un’intervista poco tempo fa e mi hanno chiesto la stessa cosa. Non ho fatto smentito perché mi sembrava paradossale. Non seguo nessun progetto come è stato detto o scritto con sede a Malta. Non lo faccio, non seguo progetti e non c’è nulla che mi impegna”

Le manca la direzione sportiva e il contatto con le squadre? 
“Si, è la parte più bella. E’ la parte che dà più soddisfazione. Chiaramente dipende anche dai risultati. Ma ho vissuto per 30 anni sia da calciatore che da dirigente”

La prossima avversaria della Roma è l’Inter di Conte. E’ stupito? 
“Stanno facendo bene, è nelle caratteristiche di Conte tirare fuori il massimo dai giocatori e dall’ambiente. Auguro che possano mantenere questo ritmo fino alla fine del campionato. Sono stati primi per qualche tempo poi non hanno mantenuto la continuità necessaria. Per quanto riguarda la Roma c’è un feeling molto alto dell’allenatore, stanno andano molto bene. Fonseca ha idee chiare ed è molto diretto. Cerca di fare un gioco coraggioso come dicono i giocatori della Roma.

E’ più complicato saper leggere tra le righe e individuare quando il talento non è ancora sbocciato come Zaniolo o è più complicato gestire il campione affermato che vuole andar via? 
“Sono due situazioni diverse, chi ha la capacità di intravedere quello che non si vede con continuità, è una caratteristica e capacità che un ds deve avere nella costruzione della squadra. Invece per quell’altro caso, quando ci sono giocatori che vogliono andar via è una situazione affrontabilissima”

C’è qualcuno su cui è stato contento di aver puntato e anche aspettato? 
“Se devo fare il conto di quello che ho portato e hanno fatto benissimo ho davvero poco spazio per i rimpianti. Ho costruito una squadra forte negli anni. Quando uno pensa a uno come Julio Cesar, Milito, Ibrahimovic, Maxwell, Cambiasso e altri, hanno fatto 10 anni di carriera nell’Inter. Non mi è mancato nulla, ho partecipato alla vittoria di 15 titoli in 10 anni. Meglio di così non poteva andare”.

C’è differenze tra l’Inter del 2010 e il Napoli di oggi che sta continuando a puntare sulla stessa rosa?
“Ci sono 15 titoli di differenza, non si può paragonare al Napoli che non ha vinto come noi o qualcosa del genere. Il nostro periodo è conciso con 15 titoli vinti e una dismissione. Il Napoli ha una situazione diversa.

Petrachi lo stiamo scoprendo qui a Roma, era in atto l’ennesima rivoluzione, sono arrivati nuovi giocatori. Il risultato del suo operato sino ad ora è ottimo perché la Roma può competere per la lotta al quarto posto. 
“Sono molto pragmatico, se una squadra dove è importante soprattutto in questi anni l’allenatore, fa bene, pur ci siano volti nuovi, significa che la direzione tecnica ha lavorato bene. Di conseguenza mettendo nelle condizioni l’allenatore di fare il gioco che predilige. Ha lavorato quindi bene”.

L’Italia di Mancini? 
“Gioca con coraggio, con idee, gioca bene ed è spigliata. Ha fatto un percorso di qualificazione netto. Non si può chiedere di più. Potrà darsi più stabilità nel gioco e più personalità. Hanno già dimostrato di essere sulla buona strada”.

L’Inter protagonista e la Serie A? 
“Sono certo che lotteranno fino alla fine del campionato. L’unica squadra che poteva essere più in alto è il Napoli e penso che poteva fare di più”.

Ibrahimovic dove giocherà?
“E’ un cavallo pazzo, può decidere qualsiasi cosa. Oltre al Bologna e al Milan ha qualcos’altro. Però potrebbe prendere decisioni diverse. Però è sempre stato protagonista della sua vita. Sceglierà da solo fino all’ultimo”.

Mourinho al Tottenham se lo aspettava?
“Il Tottenham ha voglia di costruirsi una storia nello stadio nuovo, è un club che non vince da tanto tempo. Perciò penso che sia uno stimolo nuovo, credo sia capace di fare qualsiasi tipo di gioco oltre che tutte le altre qualità che ha per far vincere le sue partite alla squadra”.

La rivedremo presto? Bolle qualcosa in pentola?
“Vediamo, per ora qualche bollicina”.

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