L’ex giudice di gara: “Nicchi ha fatto passare un sistema dittatoriale, senza che nessuno gli dicesse niente. Tutti quelli che si mettono contro di lui devono andarsene”
Robert Boggi, ex arbitro, ha commentato il momento della classe arbitrale italiana, lanciando accuse molto dirette:
“A Nicchi nessuno dice mai niente con tutti i guai che fa. Non dimentichiamo mai che è stato il sorteggiatone delle palline con Bergamo e Pairetto. La colpa non è sua, è stato un grandissimo, ha fatto passare un sistema dittatoriale, senza che nessuno gli dicesse niente: è un fenomeno, tutti quelli che si mettono contro di lui devono andarsene. Io persi le elezioni, la gente aveva paura anche di mettere firme e appoggiarmi. Qualora ci sarà un altro candidato sarà perché si vuole cambiare sistema, altrimenti nessuno si candiderà più. Mi dimisi a Novembre del 2013, dopo pochi mesi mi arrivò una comunicazione per un processo perché avevo parlato male di Nicchi. Loro sono scientifici, devono colpire tutti gli avversari. Sono preoccupato per i giovani arbitri che sono vittime di un sistema. Se non fosse stato per me, molti degli arbitri di oggi non avrebbero fatto neanche una partita in Serie B. Quella che è stata una volta calciopoli, lo sarà ancora e non ci sarà più modo di tornare indietro.
VAR? Fino a pochi anni fa era quello che si sarebbe opposto fino alla fine per non far entrare il VAR nel calcio. Il problema non è l’utilità, ma la definizione delle norme. Nel campionato inglese viene utilizzato massimo 2-3 volte, qui per ogni cosa. Non vorrei che tutta questa storia è per togliere responsabilità all’arbitro, altrimenti a cosa servono tutti gli assistenti e guardalinee? Il gol annullato lunedì di Gaston Ramirez, ai miei tempi sarebbe stato regolare. So che in Serie A sono tutti alla ricerca di difensori senza braccia. Stanno ammazzando il calcio, hanno rovinato la bellezza di questo sport e nessuno parla.
Sudditanza psicologica? Non esiste la sudditanza, la libertà va conquistata.
Esistono arbitri che hanno la forza di conquistare la libertà? Solo due o tre. Un’altra grandissima stronzata è stata quella di dividere gli arbitri di Serie A e Serie B, gestire un campionato con 20 persone o 40 persone, è diverso. Ai miei tempi cacciavo sempre fuori Montero della Juventus, gli dissi “Non ce l’ho con te” e lui mi rispose “Stai facendo il tuo dovere, è colpa mia se ho preso il pallone con la mano””.