Osservatore, caposcout e direttore sportivo: alla scoperta del dirigente olandese
Il famoso casting per il ruolo di direttore sportivo procede senza sosta. La Roma continua a scandagliare l’orizzonte, nella speranza di trovare valide alternative a quello che, probabilmente, resta il profilo favorito e preferito dalla nuova dirigenza, ossia Luis Campos, che però non riesce ancora a liberarsi dal Lille.
Di nuovo in Olanda – Stand-by dunque? In un certo senso sì, ma il club giallorosso non ha minimamente voglia di farsi cogliere impreparato da un mancato arrivo del portoghese. Ecco perché i Friedkin stanno cercando altre figure, sempre con le stesse caratteristiche: profilo internazionale, che conosca le lingue e che abbia un passato da scout. Nelle scorse settimane era stato sondato Marcel Brands, DS dell’Everton, il quale probabilmente avrà sponsorizzato il suo ex fidatissimo collaboratore, ovvero John de Jong del PSV. Si è tornati, quindi, in Olanda e l’impressione tratta dall’uomo mercato dell’Eindhoven è stata ottima. Dopo svariati contatti, ora l’ex centrocampista è in lizza per la scrivania giallorossa, anche se il suo contratto che lo lega al club di appartenenza scadrà nel 2022.
Le intuizioni e…le delusioni – Al PSV, de Jong ha fatto tutto: calciatore, osservatore, caposcout (proprio alle spalle di Brands). Lavorando all’ombra di un bravo dirigente, John si esalta, consigliando e caldeggiando ad esempio l’arrivo di Hirving Lozano, scovato al Pachuca nell’estate 2017 e portato in Eredivisie per 12 milioni (rivenduto al Napoli due anni dopo quasi a 40). Una delle tante intuizioni splendide che conquistano il suo “superiore”, il quale, nel 2018 si trasferisce in Inghilterra, chiedendo proprio al suo “sottoposto” di seguirlo in questa nuova avventura. L’ex centrocampista ringrazia, ma declina l’offerta, accettando invece la promozione del PSV che lo nomina nuovo direttore sportivo. Il ragazzo si è fatto uomo, ora deve camminare da solo e lo fa abbastanza bene (Angelino comprato a 5 e venduto l’anno successivo al City a 12, Bergwijn, scovato anni prima nelle giovanili dell’Ajax, ceduto al Tottenham a 30 milioni lo scorso gennaio…).
Non ci sono solo rose, però, perché il bravo de Jong ha valutato male anche alcune operazioni: un caso recente è quello di Ritsu Doan, giovane ala nipponica prelevata dal Groningen (7,5) nel 2019 e mandato in prestito, dopo una stagione a dir poco deludente, in Bundesliga all’Arminia Bielefeld (non un top team), nella speranza di una rivalutazione tecnico-economica.
Diviso a metà – Chi lo conosce bene, racconta di un John de Jong estremamente onorato dall’interesse della Roma: “E’ un club bellissimo”. Le sirene italiane gli hanno fatto piacere, lo tentano, ma allo stesso tempo il DS è un uomo di parola: ha un contratto in essere col PSV e ha rifondato, nella passata estate, un progetto (e una squadra) giunto ormai al capolinea. Vorrebbe arrivare fino al traguardo, continuare a sviluppare quella creatura che ha formato poco tempo fa, ma sa che la Serie A resta sempre uno dei campionati con maggior blasone. Il tempo farà la differenza, sia per la Roma che per de Jong: attendendo Campos, sia i giallorossi che l’olandese potranno prendersi altri giorni per capire se impostare veramente una storia insieme.
(A cura di Flavio M. Tassotti)