Vittoria preziosa per i giallorossi che rimangono terzi in classifica
PAU LOPEZ 6+Rieccolo, Pau. Di nuovo titolare, e ancora una volta per l’indisponibilità di Mirante. Come era accaduto contro Genoa, Bologna e Torino in campionato. La parata in calcio d’angolo del primo tempo sul tiro di Candreva è efficace, così come la gestione del pallone con i piedi. Nella ripresa para maluccio sul colpo di testa di Thorsby, ma non fa danni. Imbattuto. E te pare poco? |
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MANCINI 6,5La Samp non ha, in pratica, attaccanti esterni quindi lui deve giocare una partita tattica, spesso in appoggio al centrocampo. Porta a casa la pagnotta, un po’ indigesta nel finale, con esperienza. Solido. |
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SMALLING 6,5Centrale dei centrali, come da pronostici estivi. E dopo un periodo trascorso tra infermeria, panchina e campo. Era stato titolare in casa dell’Atalanta, poi riserva contro il Cagliari. Rimedia il giallo dopo 8 minuti, ma non se ne preoccupa più di tanto. Quagliarella? Assente. Nella ripresa colpisce di testa la traversa, prima del gol di Dzeko. Da segnalare un’amnesia indolore su Thorsby. In crescita, comunque. |
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IBANEZ 6,5Il brasiliano, se sta bene, è uno dei punti fissi dell’undici titolare di Fonseca. Stavolta si muove sul centro-sinistra con il compito di controllare le mosse di Candreva: compito assolto in scioltezza. Personalità più tecnica. Al 93′ il brasiliano tenta addirittura l’avventura in area doriana: ecco, lui è fatto così. |
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KARSDORP 7Atteso alla prova, dopo i due assist confezionati contro il Cagliari, l’olandese non si smentisce e offre il “solito” assist-gol, stavolta per Dzeko. Quarto in campionato. Molto bene. |
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VILLAR 7Gonzalito ha scalato posizioni su posizioni, a centrocampo, e per questo è diventato complicato non farlo giocare dall’inizio. Fa girar bene palla ed è bravo anche nelle chiusure, non solo centrali. Sembra sapere sempre con un attimo in anticipo dove andrà a finire la palla. Un’altra conferma. Sostituito solo perché ammonito. Bene. |
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VERETOUT 6,5Il francese è unico, nel suo ruolo. Nel senso che non ce n’è un altro come lui, al di là del suo valore tecnico-tattico. E lo dimostra anche contro la Sampdoria. Inesauribile con qualità. |
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BRUNO PERES 6+Titolare a sinistra per mancanza di avversari (Spinazzola e Calafiori ko), il brasiliano gioca nel primo tempo una partita scolastica, con rari spunti offensivi. E così la Roma, sull’esterno mancino, non riesce a trovare la superiorità numerica necessaria per metter paura alla Samp. Molto meglio nella ripresa, quando sale di tono e diventa più protagonista in avanti. |
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PELLEGRINI 6,5Non c’è Pedro, tocca ancora a lui indossare i panni e gestire i compiti del secondo trequartista alle spalle di Dzeko. Esattamente come era accaduto in casa del Bologna e contro il Torino all’Olimpico. Detta il gioco offensivamente e in avvio tenta più volte l’inserimento centrale (sinistro parato da Audero in tuffo, ad esempio), non sempre con la giusta “cattiveria”. Idem nella ripresa, con un filo di sfortuna. |
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MKHITARYAN 7L’armeno che per dodici mesi nel 2020 è andato come un treno parte con il piede pigiato sull’acceleratore mettendo in difficoltà la difesa di Claudio Ranieri. Poi, trovando scarsa collaborazione da Bruno Peres, partendo da sinistra nel primo tempo è costretto a inventarsi una partita tutta sua. E, come al solito, la gioca bene, fino all’ultimo istante di gioco. Pure con l’aiuto di Bruno Peres nel secondo tempo. |
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DZEKO 7,5I due centrali della Samp non gli concedono spazio e lui, a dire il vero, non si danna l’anima per trovarlo. Il primo tempo è privo di bei ricordi; nella ripresa si fa vedere due volte di testa: palla fuori e parata di Audero. Al terzo tentativo fa gol – di piede – su assist da destra di Karsdorp. Gol pesantissimo e numero 114 (85 in campionato) con la maglia della Roma. |
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CRISTANTE 6Al posto di Villar, dopo un’ora abbondante: entra bene in partita e con lui dentro la Roma va in gol. |
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CARLES PEREZ SVPer Pellegrini a dieci dalla fine: si vede poco o niente. |
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BORJA MAYORAL SVNel finale per Dzeko. |
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FONSECA 7La Roma vince la partita grazie al gioco, cioè senza mai perdere il filo del discorso anche su un campo impossibile. Terzo posto confermato. C’è poco da aggiungere. Bene. |