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Zaniolo, un passo nel futuro

Zaniolo

La nuova vità di Nicolò a 365 giorni dall’infortunio al ginocchio

Un anno dopo (oggi sono esattamente 12 mesi) riecco Zaniolo. Al Sankt Jacob Park ricomincia l’avventura interrotta il 7 settembre contro l’Olanda dopo la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e 10 mesi di stop per non rischiare altri imprevisti prima del rientro. Sono passati tre anni esatti dalla prima convocazione, sempre a inizio settembre. Subito in gruppo per le partite di Nations League contro Polonia e Portogallo, Mancini lo chiamò in Nazionale ancora prima del debutto con la Roma. Ha subito puntato forte su di lui e non c’è dunque da stupirsi a trovarlo in panchina per il primo scontro diretto con la Svizzera.

Domenica sera il c.t. lo ha voluto al posto del titolare Immobile, chiedendogli di fare il centravanti e di difendere il pallone, di allargarsi, tagliare e andare in profondità, pressare e partecipare. Zaniolo ha provato ad accontentare Mancini, ha usato la corsa e qualità, lasciando il centro per la fascia, ma più di tanto non ha potuto. Il commissario tecnico e i suoi collaboratori pensano che possa comunque diventare l’uomo della svolta nel mondiale in Qatar ed è per questo che si aspettano tanto, ma sanno bene che la sua condizione atletica, dopo la lunga assenza, non può essere ancora ottimale. Giocare gli farà bene. Lo scrive Il Messaggero.

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