L’ex tecnico della Roma ha parlato del centrocampista che piace ai giallorossi
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Rudi Garcia ha parlato di Boubacar Kamara, obiettivo per il centrocampo della Roma. L’ex tecnico giallorosso ha allenato il giovane classe ’99 al Marsiglie. Ecco le sue parole.
Garcia, che ricordi ha di Kamara?
“Buoni, molto buoni. È un bravo ragazzo e un calciatore importante, uno di quelli a cui sono rimasto molto affezionato”.
Lei lo fece esordire in prima squadra, giusto?
“Sì, è vero, lo lanciai io, lui e Maxime Lopez, che adesso è al Sassuolo. Venivano entrambi dal vivaio. E con Kamara mi prodigai tanto anche per fargli avere il primo contratto da professionista, proprio mentre gli avevano messo gli occhi addosso tanti grandi club europei”.
Con lei giocava difensore o centrocampista?
“Bouba nasce difensore, ma io lo vedevo meglio da centrocampista, perché ha qualità tecnica, è bravo nel gioco “lungo” ed è uno che ha anche un discreto sangue freddo, sa sempre ragionare in mezzo al campo e prendere la decisione migliore. Da difensore, invece, mi sembra che gli manchi qualche centimetro e anche un po’ di velocità per giocare a due.Atre, invece, con dei difensori strutturati bene dal punto di vista fisico lo può anche fare”.
A centrocampo con lei funzionava?
“A Marsiglia venni criticato per quella scelta. E invece dopo lo hanno fatto giocare sempre lì”.
Mourinho gli ha messo gli occhi addosso per la sua Roma. Pensa che possa essere funzionale alla squadra giallorossa?
“Kamara è un giocatore di grande prospettiva. È bravo nel contrastare gli avversari, perché è anche forte nei duelli. Sa recuperare tanti palloni e vede bene il gioco, anche come primo “rilanciatore”. Insomma, per me è un regista perfetto”.
Difetti ne ha?
“È uno che può essere utile anche in area nei calci piazzati, nonostante l’altezza, perché ha i tempi d’inserimento. Deve migliorare nel rapporto con i gol”.
E come può essere che un giocatore così, tra l’altro tifoso del Marsiglia, vada in scadenza di contratto tra soli sei mesi.
“Penso faccia parte di una strategia ben precisa. Del resto, come detto prima anche il contratto precedente non è stato affatto facile da chiudere. Io però nel ragazzo ci ho creduto subito, si vedeva che poteva diventare un calciatore importante”.