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L’ira di Mou: “Arbitro senza coraggio”

Post partita caldo dopo le decisioni di Chiffi e del Var Aureliano, entrambi accusati dallo Special One

La storia tra la Roma e gli arbitri somiglia a una di quelle telenovele in cui si litiga a ogni puntata. Ma forse mai come stavolta José Mourinho aveva elementi da portare sul tavolo della discussione. Un rigore contro dopo una manciata di minuti, un altro richiesto e non concesso su Zaniolo. Pesi, misure, uniformità: la vecchia questione di centimetri che animò Dino Viola, oggi nel calcio in cui un arbitro giudica dalla tv diventa una questione di fotogrammi.

A livello arbitrale siamo sempre noi gli sfortunati“, inizia così Mourinho, agitato nel suo cappotto grigio di tuta che lo fa somigliare a un rapper. Ma è solo un modo per rompere l’argine. “Il Var ha voluto essere protagonista, l’arbitro non ha avuto la personalità“. Parole pesanti come macigni.

“Ancora non mi è arrivata nessuna immagine in cui si vede chiaramente se è rigore. L’ho chiesto a Daniele – dice parlando dell’arbitro Chiffi – ma i miei video analisti non hanno nessuna immagine che dica se Abraham tocca il pallone. Non riesco a vedere. Si vede il movimento di Tammy che apre il braccio ma non si vede il contatto puro e netto. Se questo è rigore, cosa erano quelli su Ibanez e Zaniolo? Se paragoni questo rigore a quello di Zaniolo e di Ibanez, o li dai tutti e tre o non ne fischi nessuno. Io in questa partita avrei dato zero rigori, lui ne dà uno contro di noi. Vogliamo uniformità. A livello arbitrale siamo sempre noi gli sfortunati. Se c’è un dubbio, il Var deve continuare a bere la sua tazza di tè e lasciare andare. Il Var Aureliano forse voleva essere qui, sul campo. Ha voluto fare il fenomeno e l’arbitro non ha avuto la personalità: quando sei al monitor a San Siro, è andata, tu diventi piccolo“. Piccola però è anche la figura che hanno fatto però i suoi difensori. L’autolesionismo di Ibanez resta l’immagine sovrana di una partita che la Roma ha fatto di tutto per complicarsi, fin dal primo momento. “Abbiamo sbagliato le basi del calcio a livello tecnico. Il secondo gol l’ultimo rigore, esempi di situazioni in cui perdiamo palla con facilità estrema. Una qualità bassissima. Siamo stati sempre in partita, sul 2-0 e anche sul 2-1, prima che Karsdorp fosse espulso. Ma abbiamo perso palloni semplici, una qualità bassissima“. Lo scrive La Repubblica.

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