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Eldor e Kumbulla, gli opposti di Mou

Due modi diversi di reagire e di conquistarsi la fiducia del tecnico

Eldor Shomurodov e Marash Kumbulla, le due facce della cura Mourinho. A sette mesi dall’inizio della stagione l’uzbeko ha totalizzato 30 presenze con la maglia della Roma – soltanto 7 da titolare – e realizzato 4 reti: un rendimento che cozza con i 18 milioni di euro pagati l’estate scorsa dal club per il suo cartellino. Il numero 14 è consapevole del momento non facile che sta attraversando – l’ultima presenza dal 1′ è quella del 4 dicembre contro l’Inter – e dal ritiro della sua nazionale parla del suo percorso nel club giallorosso: “Quando vado in Nazionale sono sempre contento, con la Roma vorrei giocare di più. Non so quale sia il problema, probabilmente non sto andando abbastanza bene“. L’ex Genoa sembra aver smarrito la brillantezza che avevano caratterizzato le settimane di lavoro in Portogallo, prima dell’arrivo di Tammy Abraham che ha guadagnato fin da subito la fiducia del tecnico diventando sempre più indispensabile per la squadra.

Il numero 9 nella Capitale sembra aver trovato la sua dimensione, per questo Shomurodov non sembra dar peso all’ipotesi di un ritorno in Inghilterra dell’ex Chelsea: “Non credo che lo farà”. Un cambio di gerarchie che non ha influenzato più di tanto il suo rapporto con il tecnico. Nonostante le difficoltà le sue ambizioni, gli obiettivi di Shomurodov rimangono intatti, per questo non sembra disposto a continuare a fare la riserva ancora a lungo: “Ho un contratto. Se gioco, rimarrò. Ma vorrei avere più spazio”. In serata, poi, il giocatore ha spiegato il suo pensiero con un post, chiarendo di non voler lasciare il club.

Sicuramente diverse da quelle di Marash Kumbulla, che negli ultimi mesi ha conquistato la fiducia di Mourinho grazie all’impegno e al lavoro quotidiano fino ad arrivare a mettere in discussione le gerarchie del tecnico: “La fiducia di Mourinho l’ho conquistata con l’allenamento, senza parole. Ha visto che do il massimo. Ultimamente ho giocato ed è stato qualcosa di positivo perché sto bene fisicamente. Non c’è stato nessun discorso tra di noi, ma ha detto che gli piace il modo in cui mi sono allenato e mi ha dato fiducia in campo“. Lo scrive Il Tempo.

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