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Mourinho: “Voglio 70mila tifosi pronti a giocare la partita. Vogliamo la finale”

Il tecnico giallorosso Josè Mourinho parla nella consueta conferenza stampa di vigilia, presentando Roma-Leicester

Josè Mourinho, tecnico giallorosso, ha parlato in conferenza stampa per presentare la semifinale di Conference League, contro gli inglesi del Leicester. Domani sera alle 21, in un Olimpico sold out, i giallorossi proveranno ad accedere alla finale del prossimo 25 maggio. Ecco le parole della vigilia dello Special One:

Che peso avrà la stanchezza?
“Spero nessuno, però l’analisi è ovvia. Sono stato nella stessa situazione quando tu non hai nessuna possibilità di raggiungere gli obiettivi in campionato, l’Europa diventa il primo obiettivo. Questo è un modo per poter arrivare sempre in una competizione europea. Logico che facciano riposare i loro giocatori, noi non possiamo farlo. Dobbiamo giocare fino all’ultima per cercare di dare il meglio in classifica. Spero che l’emozione possa aiutare la mia squadra”.

Come si sostituisce un giocatore come Mkhitaryan?

Noi non abbiamo un altro Mkhitaryan. Ci sono squadre top che possono fare un turnover perfetto, noi no. Noi vogliamo andare in finale, domani sarà la 14 esima partita di Conference, dalla Turchia all’Inghilterra senza mai fermarci con tutte le conseguenze e difficoltà”.

Cosa ne pensa della squadra di Rodgers?
“Quello che sta facendo il Leicester è fantastico, dopo la vittoria della Premier il modo in cui è cresciuto il club in ogni livello è fantastico. Congratulazioni a tutti. Rodger non mi sorprende, la gente dimentica cosa abbia fatto al Liverpool con molte meno risorse che il Liverpool ha ora. La gente non si concentra sul campionato scozzese, anche lì è stato fantastico. Il Leicester e Rodgers molto molto bene…spero che domani vada bene per noi e non per loro”.

Che emozione prova nel trovare un Olimpico così?

“Non c’è dubbio sull’empatia creata tra noi squadra con i tifosi. Tutti i momenti siamo stati sempre insieme con grande empatia. Si giocheranno le ultime due partite nel nostro stadio, domani e prossima settimana in campionato con il Venezia. Meritano tutti di finire queste due partite bene. Quello che dico ai tifosi è che ovviamente giochiamo per noi, ma anche loro. Voglio che i tifosi giochino insieme a noi. Abbiamo 70 mila spettatori a vedere la partita non è nulla, ma se vogliono giocare la storia è diversa. Noi questo chiediamo alla gente”.

Come arriva a questa partita il Leicester?

“Ad essere onesto vincere al Leicester significa più di vincere titoli al Chelsea, al Man. United. A parte le battute, certamente vuole vincere. Soprattutto perché è l’unico modo per raggiungere una competizione europea l’anno prossimo. L’unico modo per farlo è vincere la Conference”.

Ma lei quanto è ambizioso di vincere?
“È la stessa in ogni partita. Voglio vincere sempre la prossima partita e la prossima è una semifinale ancora di più. Perché ti dà il diritto di giocare una finale. Non è solo il prossimo match, ma una speciale partita. La nostra corsa è stata in Conference, ed è stata davvero difficile, sono 14 partite e abbiamo la possibilità di andare in finale, dobbiamo giocare al nostro massimo livello per meritare la finale”.

Si sta divertendo nel progetto Roma?
“Mi sto divertendo molto, sono felice ogni giorno di vedere al centro sportivo e non posso negarlo. Voglio di più? Sì. Voglio che la prossima stagione pensiamo in modo più grande? Sì. Ma conosco il progetto, cerco di dare tutto quello che ho e amo lavorare con la gente qui. Credo che meritiamo finire la stagione con qualcosa da celebrare, un trofeo sarebbe fantastico. Finire in una posizione che ci consente di giocare in Europa è anche positivo. Domani è un altro grande passo, non dimentico e non nego che giochiamo contro una buona squadra ma lo siamo anche noi”.

Rodger ha parlato di tè e non di vino…
“Se vuole il tè, avrà il tè”.

Il Leicester ha qualche difetto e credo che l’abbia studiato bene, come il suo amico Conte. Sul sostituto di Mkhitaryan, che momento stanno vivendo Oliveira e Veretout?

“Non c’è un giocatore che possa giocare al posto di Mkhitaryan con le stesse caratteristiche, non lo abbiamo. Sai cosa abbiamo, loro sono diversi da Mkhitaryan. Non c’è tanto da fare, ma cercheremo di essere squadra e di nascondere i problemi che abbiamo, non siamo una squadra perfetta, cercheremo di esplorare i piccoli problemi del nostro fortissimo avversario. Giocheremo come squadra. Sergio e Veretout, vale per tutti, sono in condizione di dare tutto quello che hanno da dare. Domani è molto possibile vincere, solo se siamo tutti al massimo livello. Sono assolutamente convinto che Sergio, Veretout e qualcun altro che è un’opzione ci aiuteranno”.

Che momento stanno vivendo Oliverira e Veretout?
“Non c’è nessun giocatore con le stesse caratteriste di Mkhitaryan. Noi cercheremo di essere squadra, di nascondere i problemi che abbiamo. Sergio e Jordan sono in condizioni di dare tutto quello che hanno da dare, come tutti gli altri. Domani è possibile vincere solo se tutti daranno il massimo, e di questo ne sono convinto”.

Che partita dobbiamo aspettarci tatticamente?
“È sempre difficile dire come sarà la partita. Qualche volta vuoi una partita e ne esce una diversa. Mi piacerebbe una partita come quella di Leicester, dove Rui Patricio ha fatto una parata in 90′. Significherebbe che non ci saranno grossi problemi e sarebbe importante per noi. Il pubblico può aiutare se vuole giocare, ma i giocatori devono avere maturità e intelligenza per gestirlo in modo poco emotivo e più razionale. È importante per noi questo”.

Il suo presidente, la sua proprietà, come si avvicina a questa sfida?
“No, non abbiamo scambiato nessuna idea. Penso che il presidente e i suoi figli mi conoscano già un po’, sanno che prima della partita la mia vita sono io, gli assistenti e i miei giocatori, non mi piace condividere, non mi piace la conferenza stampa ma sono obbligato. Anche io conosco loro, è facile capire che al di là di essere innamorati del club e della gente, sono innamorati di calcio. E la natura del calcio è arrivare in momenti importante. Vedo il loro rispetto per la nostra privacy come squadra e concentrazione, ma capisco che esista questa diversità nell’approccio. Sono super felice di avere una semifinale a casa con uno stadio pieno, con i tifosi, è un momento di gioia e aspettativa. Se la nostra gente vuole giocare, può fare la differenza”.

 

 

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