Tra poche ora il Gallo vestirà la maglia giallorossa
“Belotti? Mi piace che voglia venire così tanto alla Roma”. Così José Mourinho, qualche giorno fa, aveva benedetto l’arrivo di Andrea Belotti. In un’epoca in cui si (s)parla di percorsi, progetti e spartiti, identificati puntualmente con il dogma del “bel gioco”, lo Special One non aveva parlato di caratteristiche bensì di carattere. È questo che Mourinho pretende dalla Roma, personalità: uomini prima che giocatori, che facciano sentire tutto il proprio peso in campo e siano capaci di vincere le partite di testa ancor prima che di gamba.
D’altronde lo sappiamo: Andrea Belotti non è calciatore di fioretto, arrivato per dialogare nello stretto con Dybala, Pellegrini, Abraham, Wijnaldum (quando tornerà). Ma a Roma sperano sia ancora quello di Palermo che “c’aveva il veleno addosso e si allenava sempre a mille all’ora”, per citare il suo vecchio mister Gattuso. Una punta di sfondamento con cui andare in guerra, la stessa guerra che Mourinho in campo tanto ama, che spesso ricerca e dichiara, ma che per essere fatta necessita degli uomini migliori. Lo scrive Il Corriere dello Sport.