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Il Real Betis di Pellegrini: una squadra dalle mille insidie. E la rissa della scorsa estate…

La Roma incontrerà in Europa League per la prima volta in una gara ufficiale gli spagnoli del Real Betis

La Roma è pronta a cominciare la sua nuova avventura in Europa League. Ludogorets, Real Betis ed Helsinki, queste sono le avversarie che i giallorossi troveranno nei gironi. Dall’estremo nord della Finlandia per passare all’est della Bulgaria, fino ad arrivare a Siviglia, dove il clima è gradevole e caldo. Calda la passione dei tifosi per il calcio, dove nel giro di quattro chilometri si dividono le due squadre della città: Siviglia e Real Betis. La Roma ha già incontrato il Siviglia in passato, mai il Real Betis. O meglio, in gare ufficiali i giallorossi non si sono mai scontrati, bensì solo in una gara amichevole. Che poi così amichevole non fu. Infatti, a fine ritiro della scorsa stagione, la Roma scese in campo contro i verdiblanco di Pellegrino, in un’atmosfera calda, sia sul termometro che negli spalti del Benito Vilamarin. Il match finì 5-2 per il Betis ma protagonista dell’evento furono i litigi in campo: tre gli espulsi per la Roma (Pellegrini, Mancini, Kardstrop) e polemiche anche nelle panchine. Insomma, la sensazione è che Pellegrini e compagni in Spagna troveranno un ambiente infuocato.

Tralasciando ciò che è successo il 7 agosto di un anno fa allo stadio Benito Villamarin, lo scorso anno è stato fantastico per il Betis di Pellegrino. Di anni bui ne ha passati il club spagnolo, ma un mercato efficiente ed una squadra all’altezza, hanno tirato su il morale ad una piazza intera. Lo scorso anno, oltre al quinto posto in campionato, la squadra di Pellegrino ha messo in bacheca uno dei trofei più prestigiosi della Spagna, la Copa del Rey. Dopo 17 anni questo trofeo è stato portato a casa dopo un estenuante gara finita ai rigori, penalty decisivo calciato da Juan Miranda, ragazzo cresciuto a pane e Betis. Dopo questa coppa portata a casa c’è la voglia di fare un’altra impresa del genere, cercando di arrivare fino in fondo in una competizione nazionale.

JOAQUIN, L’INFINITO CAPITANO DEL REAL BETIS

Di bandiere e romanticismo questo club ne possiede. Tanti i ragazzi che dalla cantera sono arrivati in prima squadra rimanendoci fino a fine carriera. L’esempio più calzante è quello di Joaquin. Nelle sue vene scorre il sangue Verdeblanco e non ha voglia di appendere gli scarpini al chiodo, anzi. Ancora con la fascia al braccio e pronto a dare una mano alla squadra sia fuori che dentro al campo, con la sua eleganza e tecnica che da sempre lo ha contraddistinto. Nella sua carriera però non ha vestito solo la maglia del Real Betis, ma anche quella del Valencia, Malaga e Fiorentina. Da Montella nella stagione 14-15 viene preso poco in considerazione e nella stagione successiva, dopo nove anni, torna al Betis. Tutt’ora ne fa parte e forse, quest’anno, sarà l’ultimo della sua lunga e maestosa carriera.

IL MERCATO DEGLI SPAGNOLI 

Per cercare un’altra impresa in questa stagione il Real Betis si è mossa sul mercato. Tante le operazioni in entrata che in uscita. Dopo tanti anni ha lasciato il club lo storico difensore centrale Marc Bartra che si è trasferito al Trabzonspor. Ha lasciato il club anche il portiere Robles, che si è trasferito al Leeds. Ha fatto le valigie anche il terzino Bellerin poiché è scaduto il suo prestito ed è tornato all’Arsenal. Riscattata invece la punta William José per 10 milioni di euro dal Real Sociedad. Sarà una promessa invece Luiz Henrique, ala destra brasiliana che arriva dal Fluminense, acquistato per 8 milioni di euro. Tecnica, corsa e rapidità, un allarme costante per i terzini avversari. Bartra è stato sostituito da un centrale esperto ma non troppo anziano, Luiz Felipe, arrivato a zero dopo l’esperienza con la Lazio.

Roma e Real Betis si scontreranno nella terza e quarta giornata, prima all’Olimpico, poi al Benito Vilamarin dove si prospetta un’atmosfera da brividi.

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