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Amarcord, 16 ottobre 1953: nasce il “Divino” Paulo Roberto Falcão (FOTO/VIDEO)

Il centrocampista brasiliano è ancora oggi ricordato come uno dei giocatori più forti ad aver indossato la maglia giallorossa. Fu protagonista dello scudetto dell’83


Il 16 ottobre è una data cara a tutti i tifosi giallorossi, poiché oggi 69 anni fa, nasceva quello che viene ricordato come uno dei giocatori più forti nella storia della Roma: Paulo Roberto Falcão. Nato a Xanxere, in Brasile, inizia la sua carriera nell’Internacional, dove ancora oggi è ricordato come uno dei giocatori più importanti della storia sportiva del club. Nei sei anni in patria Falcão guida alla vittoria del titolo la squadra per tre volte, fino ad allora mai uscita vittoriosa dal campionato brasiliano.

La svolta arriva nell’estate del 1980: la Roma di Dino Viola è in pieno fermento, il presidente vuole infatti regalare alla città una squadra capace di spazzare via la dominazione delle squadre del nord, e per questo vuole tra i ranghi giallorossi i giocatori migliori. Per mesi i giornali parlano di un possibile arrivo di Zico, ma alla fine, grazie anche alla segnalazione del giornalista del Corriere dello Sport Ezio De Cesari, Viola decide di virare sul giovane centrocampista brasiliano.

L’arrivo del Divino a Roma. Nonostante le polemiche furono circa 5000 i tifosi che lo accolsero

L’arrivo di Falcão a Roma è accompagnato da pesanti critiche, visto il mancato ingaggio del fenomeno Zico. Falcão è visto come una scelta di seconda mano, seppur eccellente. L’inizio di stagione non è eccezionale, tant’è che il malumore serpeggia ulteriormente tra i supporters giallorossi. Servirà a tempo affinchè Falcão entri nel cuori dei giallorossi. La prima stagione con la maglia della Roma termina con tre reti all’attivo e la vittoria della Coppa Italia, oltre una sempre maggior sintonia con il pubblico romanista. Nel suo secondo anno in giallorosso cresce sempre di più, ottenendo 24 presenze e 6 reti in campionato, ma è niente rispetto a quello che avverrà di lì a poco. Nel suo terzo anno alla Roma Falcão si dimostra un giocatore determinante, portando la squadra a vincere, per la seconda volta nella sua storia, lo scudetto. Fu uno degli artefici di quell’impresa, mettendo a segno 7 reti in campionato, due in Coppa UEFA e uno in Coppa Italia, e totalizzando 39 presenze totali. E’ proprio nell’anno d’oro romanista che i tifosi gli affibbiano i soprannomi di “Divino” e “Ottavo re di Roma”.

Dopo la vittoriosa stagione, arrivano però i primi scricchiolii: l’annata successiva è positiva, visto l’arrivo della Roma in finale di Coppa dei Campioni, ma Falcão verrà ricordato in negativo proprio in quella dannata sera della finale all’Olimpico contro il Liverpool. Il brasiliano decide infatti di non tirare uno dei calci di rigori del finale, che costeranno alla Roma una sconfitta rimasta storica.


Lo stesso Falcão anni dopo spiegherà di non aver tirato solo per motivi di tempo, essendo stato scelto come quinto rigorista. La frattura con i tifosi ormai è creata e si fa sentire, e come se non bastasse anche il rapporto con il presidente Viola inizia ad inasprirsi. La sua quinta stagione in giallorosso, l’ultima, è segnata anche da un grave infortunio, che lo terrà lontano dal campo per molto tempo. Nell’estate decide di rescindere il contratto con la Roma, forte anche del rapporto ormai logoro con la società. Terminata la lunga e fruttuosa parentesi giallorossa Falcão decide di tornare in patria, accettando la corte del San Paolo. I problemi fisici però sono troppi, e dopo solo un anno in cui scende sul terreno di gioco solo 10 volte, decide di appendere definitivamente gli scarpini al muro. Centrocampista unico nel suo genere, capace di svolgere egregiamente sia il ruolo di regista che di centrocampista avanzato, ancora oggi è considerato uno dei migliori interpreti del calcio mondiale. La sua eleganza, la sua classe e il suo talento, spinsero una generazione intera ad emulare le sue gesta, non solo qui in Italia. Nel 2012 la Roma, istituendo la Hall of Fame, inserisce il brasiliano nei primi undici giocatori scelti, e giustamente. La leggenda di Falcão è ancora viva, e ancora oggi vederlo nei vecchi filmati di quella Roma, fa innamorare anche chi, come chi scrive, non ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo.

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