Voltare pagina: ora la sconfitta contro il Siviglia deve essere digerita e bisogna pensare a progettare il futuro con José Mourinho al comando
Peggio di così non poteva andare. 146 minuti, un arbitraggio pessimo e la resa ai calci di rigori: la notte di Budapest di certo non verrà ricordata piacevolmente come quella di Tirana. “That’s football”, dice Matic a Dybala proprio quando il Siviglia davanti ai loro occhi alza la sua settima Europa League, il sogno tanto voluto e toccato per qualche minuto, poi svanito nella lotteria dei rigori. Si vince e si perde, l’importante è ripartire. Questa è la regola non scritta del calcio, ma in generale, di tutto lo sport. Ripartire da tre punti chiave.
MOURINHO – Sarà un’altra nuova sfida per Mourinho. Dopo la sua prima sconfitta in una finale europea lo Special One è pronto a ritirar su gli animi di una piazza giustamente demoralizzata. Ma lo farà solo se avrà le condizioni per farlo. “Io resto per voi, con voi”, questo il discorso di Mou alla squadra sul terreno di gioco della Puskas Arena, ma in conferenza stampa ha lanciato dei segnali forti e chiari: “Voglio rimanere ma io e i miei giocatori meritiamo di più e voglio lottare per il più. Sono stanco di essere allenatore uomo di comunicazione e la faccia di chi dice siamo stati derubati. Sono stanco di essere stanco, voglio rimanere con condizioni per dare di più”. Lo Special-One vuole delle garanzie che possono arrivare solo dopo un colloquio con i Friedkin. Incontro che deve avvenire al più presto poiché José ha dato una scadenza: lunedì 5 giugno. Dopo questa data gli scenari subiranno un radicale cambiamento, ma la Roma ha necessariamente bisogno di ripartire da José Mourinho.
FRIEDKIN – Solitari e silenziosi per oltre un anno. Adesso, però, qualcosa bisogna cambiare. I Friedkin sono una risorsa di questa società e più volte l’hanno dimostrato. Per prima cosa c’è bisogno al più presto di parlare con Mourinho per risolvere tutte le esigenze che lo Special One ha da chiarire. I prossimi giorni saranno cruciali per la programmazione della prossima stagione, l’ultima da contratto dell’allenatore di Setubal. Le richieste di Mourinho saranno diverse, ma la più importante sarà una, ovvero quella di non combattere più da solo nei periodi di difficoltà, come questo. Mou vuole una società diversa, più strutturata, una figura che faccia da tramite tra l’allenatore e la società per continuare ad andare avanti più uniti e compatti verso altri sogni\obiettivi da raggiungere. E i Friedkin dovranno fare di tutto per accontentarlo.
PINTO – La terza e ultima figura per una ripartenza dopo Budapest: Tiago Pinto. Il General Manager giallorosso sta pianificando l’estate che verrà, ma prima ancora dovrà ricucire un piccolo strappo con José Mourinho. I due, nelle ultime uscite davanti la stampa, hanno fatto capire come i loro pensieri non andassero di pari passo. Ricucire per poi immergersi nel mercato che a breve comincerà, dove degli innesti in entrata andranno assolutamente fatti, alcuni già fatti, come quello di Aouar, da definire invece l’arrivo di N’Dicka. Ma anche qualche giocatore sicuramente saluterà la Capitale come il giovane Darboe e chissà se anche qualche titolare farà le valigie.