Mentre si sta cercando di capire come rafforzare qualitativamente e numericamente la rosa, e contemporaneamente si sta provando ad individuare la figura giusta a cui affidare la direzione sportiva della società, nella Roma ci sono una serie di scadenze cerchiate in rosso sul calendario che, giorno dopo giorno, si avvicinano sempre più…
Pronti per una rivoluzione?
Sono svariati mesi, ormai, che non si fa altro che parlare del contratto di Josè Mourinho. Il condottiero delle due finali europee, ancora, non conosce il proprio futuro. Ma se da una parte per la società è lecito attendere, considerati i risultati altalenanti fin qui raggiunti quest’anno, dall’altra è il segnale di una progettazione poco lineare. Certo, qualcuno obietterà subito: “Ma tu che ne sai di quello che hanno in testa i Friedkin?”.
Osservazione corretta, nessuno lo sa e nessuno può dirlo. Quello che, però, pochi conoscono è la situazione contrattuale dentro Trigoria: tra staff tecnico, staff medico e dirigenziale delle due prime squadre (maschile e femminile), settore giovanile, giocatori e giocatrici, ci sono una serie infinita di contratti in scadenza (qualcuno sostiene addirittura poco meno di un centinaio!).
La domanda sorge spontanea: la società è in grado di operare una rivoluzione talmente profonda in cosi poco tempo
Mourinho ha svelato che sono 3 mesi che nel club si era al corrente dei problemi nel reparto difensivo, ma la reazione finora ha prodotto un giovane di belle speranze, con una dozzina di minuti in Serie A in prestito dalla Juve. Molto poco. Quasi niente. La crescita della Roma passa anche da qui, dalla capacità di programmazione, perchè ogni giorno perso ti fa essere in ritardo coi tuoi piani. Giusti o sbagliati che siano.