Nel panorama calcistico odierno, dove molti giocatori con doppia nazionalità possono scegliere quale maglia indossare, il portiere della Roma, Mile Svilar, si trova in una situazione paradossale. La sua vicenda ricorda quasi il plot del film “The Terminal”: un cittadino della fittizia Krakozia, il cui passaporto diventa invalido a causa di un colpo di Stato avvenuto durante il volo, rimane bloccato in aeroporto perché non può entrare nel territorio statunitense.
Svilar, 24 anni, è al centro di una delicata questione di diplomazia sportiva tra due rappresentative. Nato e cresciuto ad Anversa, in Belgio, ha fatto parte di tutte le selezioni giovanili belghe, ad eccezione dell’Under 20. Tuttavia, la sua famiglia ha radici serbe: suo padre Ratko, ex portiere, ha militato nella Jugoslavia degli anni ’70 e ha fatto parte della squadra come riserva al Mondiale del 1982.
Nel 2021, Svilar aveva deciso di seguire il legame di sangue e aveva debuttato con la Serbia in un’amichevole contro il Qatar a Debrecen. Tuttavia, il selezionatore Stojkovic l’ha richiamato solo recentemente, dopo aver valutato i suoi progressi con la Roma di De Rossi. A quel punto, nonostante la preferenza espressa da suo padre, Svilar ha optato per il Belgio, supportato anche dal compagno di squadra Lukaku. Tuttavia, il Ct italiano dei Diavoli Rossi, Domenico Tedesco, ha posto un freno alla sua convocazione dichiarando: “Lo stiamo seguendo, ma per questioni regolamentari non possiamo utilizzarlo. Il problema risiede proprio in quell’amichevole con le Aquile Bianche”.
Le norme della FIFA consentono infatti di cambiare nazionalità solo se il giocatore ha preso parte a meno di tre partite con la nazionale precedente e nessuna di esse è stata ufficiale. Secondo gli avvocati della Federazione belga, anche se si tratta di un’amichevole, quella partita deve essere considerata come ufficiale, impedendo così a Svilar di cambiare nuovamente nazionalità. Si crea così un paradosso: il portiere belga naturalizzato serbo si trova in una sorta di limbo calcistico, rischiando di perdere l’opportunità di partecipare agli Europei con una delle due squadre nazionali.
Tuttavia, c’è una storia che si conclude in maniera più positiva, che riguarda un altro giocatore della Roma. Evan N’Dicka, nato a Parigi, ha debuttato in amichevole con la Francia, ma ha poi scelto di rappresentare la Costa d’Avorio, contribuendo alla vittoria dell’ultima Coppa d’Africa. Lo scrive il Giornale.