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Processo Parnasi, a giudizio il costruttore. Rischio anche per Centemero e Bonifazi

Iniziato oggi il processo che vede tra gli imputati l’imprenditore Luca Parnasi

Anche il ministero dei Beni Culturali vuole costituirsi parte civile nel processo, cominciato oggi, che vede imputati l’imprenditore dell’Eurnova Luca Parnasi e altre undici persone per reati che vanno, a seconda delle posizioni, dall’associazione per delinquere alla corruzione e al finanziamento illecito in relazione a presunte irregolarità legate alla realizzazione del nuovo stadio della Roma nell’area di Tor di Valle. Oltre al Mibact, anche Assoconsum ha presentato la sua richiesta di costituzione che andrebbe ad aggiungersi a quelle, già vagliate e accolte dal gup, di Cittadinanzattiva, Codacons, Regione Lazio e Comune.

Le difese degli imputati, tra i quali figurano l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio Adriano Palozzi (Forza Italia), il consigliere regionale Michele Civita (Pd), il consigliere comunale Davide Bordoni (Forza Italia), l’assessore allo Sport del X Municipio Giampaolo Gola (M5S), il funzionario del dipartimento Urbanistica Daniele Leoni, l’ex capo di Gabinetto al Mibact Claudio Santini e l’ex soprintendente ai Beni culturali di Roma Francesco Prosperetti, si sono opposte alla costituzione di Mibact, Assoconsum e Cittadinanzattiva e il collegio dell’ottava sezione penale del tribunale si è riservato di decidere sulla questione nell’udienza del 2 dicembre prossimo.

Quel giorno sarà sancita anche la riunificazione del processo con quello, per corruzione e traffico di influenze illecite, a carico di Luca Lanzalone, ex presidente di Acea, e del commercialista Fabio Serini, commissario straordinario dell’Ipa: i due, avendo scelto il giudizio immediato, avevano bypassato l’udienza preliminare.

Intanto la procura di Roma ha chiuso il filone dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma che vedeva indagati, per finanziamento illecito, il tesoriere della Lega Giulio Centemero e l’ex tesoriere del Pd e ora passato a Italia Viva, Francesco Bonifazi. Per il procuratore aggiunto Paolo Ielo i due avrebbero ricevuto finanziamenti dal costruttore Luca Parnasi. Alla “Più Voci”, rappresentata da Centemero, sono arrivati finanziamenti, non registrati a bilancio, per 250mila euro in due tranches da 125 mila una a dicembre 2015 e una a febbraio 2016.

A Bonifazi, invece, oltre a un finanziamento illecito ad “Eyu” da 150mila euro a marzo 2018 emesso dall’immobiliare Pentapigna di Luca Parnasi, i pm contestano anche la falsa fatturazione per aver consentito l’evasione fiscale su un’operazione inesistente.

Il finanziamento alla fondazione presieduta dallo stesso Bonifazi, era infatti stato camuffato come uno studio sul rapporto degli italiani con la casa. Anche la procura di Milano ha chiuso l’indagine per Centemero: i pm lombardi contestano un finanziamento da 40mila euro a “Più Voci” da parte di Esselunga. Lo scrive larepubblica.it.

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