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Il Fatto Quotidiano, “Gavillucci lo sa, la Serie A è razzista”

“Per chi non lo sapesse: in caso di cori o insulti razzisti – scrive Il Fatto Quotidiano – o discriminatori, l’arbitro è tenuto a sospendere momentaneamente la partita; che verrà poi sospesa definitivamente in caso di reiterazione delle offese alla ripresa del match. Non lo fa nessuno. O meglio, qualcuno ci sarebbe anche. Come l’arbitro Claudio Gavillucci che il 13 maggio scorso, durante Sampdoria-Napoli,sentendo la Gradinata Sud della Sampdoria urlare a squarciagola “Oh Vesuvio, lavali col fuoco!”fece quel che ogni bravo arbitro deve fare: sospese la partita, chiese all’altoparlante un annuncio di diffida, costrinse il presidente della Samp, Ferrero, a catapultarsi in campo per cercare di tacitare i tifosi e poi fece riprendere il match; che il Napoli, per la cronaca, vinse 2-0. Ebbene, a distanza di sei mesi sapete che fine ha fatto Gavillucci? È stato dismesso dai quadri della Serie A (unico bocciato e “per motivate ragioni tecniche”, recita il provvedimento) a dispetto della sua ancor giovane età (39 anni) e delle 50 partite già arbitrate in Serie A; e il 3 dicembre scorso è stato designato per arbitrare una partita del campionato Giovanissimi della zona di Latina, Vis Sezze-Samagor. Gavillucci, che in realtà è stato punito per aver fatto una cosa che non doveva fare (sospendendo Samp-Napoli ha creato un precedente pericoloso: ogni settimana in Serie A ci sono partite che devono essere sospese per continui e odiosi episodi di razzismo) è in piena guerra di ricorsi e contro-ricorsi: vedremo come andrà a finire. Ma così è.

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