Torna a parlare dal Brasile Marcao, il padre-procuratore di Gerson
“Non mi fido di nessuno per fare i miei affari“. Intervistato da “O Globo“, Marcos Antonio da Silva, meglio conosciuto come Marcao, padre-procuratore di Gerson, parla della carriera del figlio.
“Lui ci ha cambiato la vita” dice emozionato quello che è diventato il terrore dei procuratori e che ha negoziato Gerson pur non essendo agente Fifa registrato nella CBF.
Nella trattativa che ha condotto Gerson al Flamengo, Marcao è stato importante, arrivando a spaventare i dirigenti carioca per il suo modo di fare un po’ imperativo. Colpa di un episodio in particolare: Marcao infatti racconta che fu aggredito e sequestrato con armi perché non voleva firmare la cessione delle percentuali di diritti a un procuratore. “Mi diede una testata e mi uscì un po’ di sangue, poi mi sequestrarono in Xerem, ma io ho resistito e non firmai”.
Ha ricordato il periodo in cui il figlio doveva andare al Barcellona ma poi finì alla Roma. “Il club spagnolo voleva Gerson, fecero un accordo di acquisto, solo che un bel giorno io arrivo nella sede del Fluminense e il presidente (Peter Siemsen) disse che la Roma aveva avanzato una proposta ‘magica’, speciale. Mi disse che il club (Il Barcellona, ndr) stava messo male economicamente, con i funzionari senza stipendio. Io, allora, gli andai incontro e accettai. Oggi sono molto più esperto e, probabilmente, non lo rifarei più”.