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Il viaggio di Politano: dalle difficoltà nelle giovanili all’esplosione nel calcio professionistico 

Il percorso di crescita del prodotto del vivaio giallorosso

La generazione dei 93′ della Roma è sempre stata considerata una delle migliori annate delle giovanili giallorosse. I talenti di quella squadra sono tantissimi : da Barba (attualmente milita nella Liga spagnola) a Sabelli (titolare in serie A), fino a Ciciretti (uno dei più promettenti), Piscitella, Caprari e ovviamente Matteo Politano.

Politano in quella meravigliosa squadra è sempre stato un elemento importante, ma mai un protagonista questo perché come ali aveva davanti due giocatori come Caprari e Piscitella che ai tempi mostravano molto più talento. Infatti loro due hanno fatto l’esordio in prima squadra, mentre il neo arrivato in casa giallorossa pur essendo un ex non ha mai debuttato con la squadra del suo cuore.
Addirittura, ad certo punto, la Roma prese anche un altro attaccante 93 di prospettiva, come Nico Lopez dal Nacional, per cui le porte della Roma per lui erano definitivamente chiuse. Neanche due mister che puntano molto sui giovani come Luis Enrique e Zeman lo presero in considerazione per giocare con i grandi.

Allora perché Politano a distanza di anni riesce a coronare quel sogno che a Caprari e Piscitella è sfuggito?
La risposta è duro lavoro, fatica e sacrifici. Il suo percorso è partito addirittura dalla serie C a Perugia. Spesso si dice che per un talento iniziare da campionati sotto la serie B sia un grosso rischio perché potrebbe impantanarsi in categorie minori senza avere la possibilità di giocare in un calcio di qualità superiore.
Per lui invece la scelta si è rivelata molto fruttuosa dato che già dal primo anno nei professionisti si è mostrato come un elemento qualitativo ma estremamente continuo tanto da mettere a referto ben 30 presenze e 8 gol, finendo in panchina solo in un caso.
Numeri importantissimi per un ragazzo appena arrivato nel calcio dei grandi.

Da quel momento la sua carriera è stata una continua scalata. I due anni successivi giocò a Pescara in serie B dove in 2 anni fece 77 presenze e 12 gol, anche in questo caso numeri impressionanti per la continuità con cui scendeva in campo. Per ogni mister era un uomo insostituibile. Erano lontani i vecchi ricordi delle tante panchine nel settore giovanile della Roma.
Dopo Pescara finalmente è arrivato il salto in serie A per la precisione a Sassuolo piazza in cui si incrocia con un altro grande talento giallorosso come Lorenzo Pellegrini.
Nella squadra dell’ormai defunto presidente Squinzi ottiene 96 presenze e 20 gol in 3 anni.
A questo punto si aprono le porte del grande calcio e arriva la chiamata dell’Inter di Spalletti che lo mette subito al centro del progetto.
Nella sua prima stagione in nerazzurro arrivano 36 presenze e 5 gol e per l’ennesima volta si rivela un giocatore fondamentale che difficilmente viene messo in panchina da qualsiasi mister proprio per la sua abilità nel fornire un apporto offensivo senza tralasciare la fase difensiva.
Purtroppo questi primi sei mesi dell’attuale stagione con Antonio Conte si sono rivelati complessi per il fatto che il mister predilige il 3-5-2, modulo che risulta distante dalle sue caratteristiche.

Politano rappresenta un modello per qualsiasi ragazzo delle giovanili capitanate da Bruno Conti proprio per il fatto che è un ragazzo che ha vissuto anni difficili dove probabilmente molti gli avranno detto che per lui giocare nella Roma era troppo.Invece lui ha ribaltato tutti i pronostici crescendo anno dopo anno.

Oggi arriva a Roma un altro Politano; non più quel ragazzino leggerino fisicamente, che era pronto a dare il cambio a Piscitella. Adesso c’è un uomo che arriva per fare il titolare nella Roma, sudando per questa splendida maglia non solo da tifoso ma anche da protagonista in campo.
Bentornato Matteo! Ora la Roma è finalmente anche tua.

                                                                                                                                                    (a cura di Phil Roma Youth)

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