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IL CORRIERE DELLO SPORT – Lo ha fatto Sabatini, lo ha fatto Monchi e addirittura Massara. La Roma di Petrachi non parla e non motiva. L’ultimo commento su una partita risale a ottobre, dopo il pareggio in casa contro il Cagliari. Altre volte Petrachi ha parlato ma sempre prima della partita e mai dopo e sempre per sfoggiare quell’atteggiamento “muscolare” che gli ha creato non poche inimicizie a Trigoria. Del resto è stata la società a chiedergli di evitare interviste inopportune a caldo.
Il portiere non ha grandi responsabilità, o meglio non è tra i principali responsabili delle sconfitte. Ha smesso di incidere sui riusltati in maniera positiva come lo è stato a Genova. L’errore contro la Lazio potrebbe averglitolto una parte della spavalderia che era il suo punto di forza. Dopo 23 partite di Serie A ha raggiunto il predecessore Olsen per numero di gol incassati, 30, e per il basso numero di partite senza gol al passivo, 4.
I 4 punti nelle ultime 6 partite hanno prosciugato la dote di consenso che la squadra si era meritata in autunno. Come l’anno scorso tutto è tornato in discussione. Petrachi ha definito quest’anno “anno zero” quindi non sono previsti cambiamenti traumatici a stagione in corso. La Roma, che è al centro di un complesso passaggio di proprietà, non ha intenzione di modificare lo staff tecnico, né prevede di allontanare Petrachi.
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Al 31 gennaio quel trio non c’è più e il tecnico può contare su Peres, Perez, Ibanez e Villar. La partita contro l’Atalanta rappresenta una cartina tornasole, quindi o si resta in corsa per il posto Champions oppure si affonda scivolando a 6 punti dai bergamaschi con scontri diretti a sfavore.
Da sempre va avanti per la sua strada a prescindere da tutto. Oggi, invece, per la prima volta si sta rendendo conto di essere in difficoltà e in campo non rende più come dovrebbe. Al Gran Galà del calcio disse: “Altri quattro anni li gioco senza problemi“, subito dopo arrivò il prolungamento del contratto, ma bisognerà vedere se il fisico lo sorreggerà realmente fino in fondo. Per riuscirci Kolarov ha cambiato da un po’ alimentazione.
Ad aver corso più di tutti contro il Bologna è stato proprio l’armeno con 12,964km di media. L’esterno è anche settimo nella classifica della giornata come velocità in sprint con 33,5km/h raggiunti. La Roma sta bene ed è in salute, tanto che nei primi 21 giocatori della Serie A come km percorsi ci sono tre romanisti: Pellegrini, Diawara e Cristante.
IL CORRIERE DELLA SERA – Bisogna cercare altrove le cause del terribile inizio del 2020 dei giallorossi. La lista è lunga a cominciare dal mercato estivo deficitario fino ad arrivare a quello di riparazione apparentemente insufficiente. Gli infortuni a catena non permettono il pieno recupero neanche dei rientranti.
Roma avanti per 3-0 dopo 40′. Gol di Castagne all’ultimo minuto del primo tempo e ripresa da incubo per i giallorossi. Al 59′ la rete di Toloi e al 71′ quella di Zapata che completano la rimonta che poteva essere anche vincente. E’ passato un anno e le due squadre si ritrovano per una sorta di spareggio che ha in palio il quarto posto.
IL MESSAGGERO – Così seguirà i giovani professionisti a 360 gradi. Il suo messaggio su Instagram: “Inizia una nuova avventura. Con orgoglio vi annuncio che ho fondato due società di consulenza e assistenza per club e calciatori“. Al suo fianco Carlo Cancellieri, Adolfo Leonardi, Giovanni De Montis e Matteo Fittavolini. I primi obiettivi sono Esposito e Chiesa. Lo scrive Il Messaggero.
Il 4° posto è sempre la priorità della proprietà USA, quindi la zona Champions è da conquistare in queste 15 partite che mancano. Fallire per il secondo anno di fila porterebbe automaticamente al ridimensionamento, a prescindere dallo sbarco di Friedkin.
LA REPUBBLICA – Il tecnico ha chiesto ai suoi di voltare pagina velocemente. In cinque giorni la Roma si giocherà la credibilità di una stagione affrontando sabato la squadra di Gasperini.
IL TEMPO – Eccezione va fatta per Dzeko, che non sta brillando, ma è rimasto un punto di riferimento assoluto. I vari Under, Fazio, Cristante e persino Kolarov ad oggi rappresentano diverse facce di una delusione comune. L’attaccante turco è il caso più emblematico. La sua conferma è stata una precisa richiesta di Fonseca e il gol all’esordio contro il Genoa sembrava il preludio a un campionato da protagonista, poi tra un nuovo infortunio muscolare e la concorrenza di Zaniolo, Under si è perso. Se non si fosse infortunato il talento italiano la Roma poteva sacrificarlo a gennaio.