L’emittente satellitare sulle parole del Ministro dello Sport
Sky ha risposto alle parole di Spadafora, che aveva accusato l’emittente satellitare di non pensare alla salute del Paese ma solo ai suoi interessi economici:
“Prima di cominciare a parlare di calcio e di questa partita, è giusto condividere con voi, nostri abbonati, la risposta di Sky alle parole del ministro Spadafora che ha accusato la nostra Azienda di non avere consentito di aprire a tutti, in chiaro, la visione delle partite. Ci spiace constatare che le ulteriori dichiarazioni del ministro dello Sport, rilasciate senza alcun contraddittorio alla Rai, continuano a non corrispondere alla verità dei fatti.
Ora ci permettiamo di riassumerli, per fare chiarezza anche a colui che non vuole accettarla: Sky da molti giorni aveva dato la piena disponibilità ad aprire la visione sui propri canali in chiaro (TV8 e Cielo) di tutte le partite di cui Sky detiene i diritti a pagamento; TV8 e Cielo sono disponibili sulla piattaforma digitale terrestre per tutti i cittadini, non solo per gli abbonati; le norme e leggi attuali non sono superabili e la Lega Calcio di Serie A lo ha più volte dichiarato e chiarito; il ministro aveva tutte le possibilità di offrire gratuitamente agli appassionati italiani le partite. Gli è stato da noi più volte proposto, mettendo a disposizione mezzi, risorse e canali in chiaro per permettere a tutti di vederle, ma evidentemente ciò non gli è bastato; avrebbe dovuto modificare le regole e le leggi per ottenere quello che forse desiderava, ma non le ha cambiate.
Ora afferma che le cambierà. Le regole e le leggi non le può modificare né la Lega né Sky né Dazn. Questo invece è da sempre il vero compito del legislatore. Quindi si assuma le sue responsabilità. Noi siamo solo degli operatori televisivi, che da decenni investono miliardi e valorizzano il nostro campionato, con il nostro racconto, la nostra passione. E anche in queste ore, molto difficili per tutti gli italiani e per tutti i nostri giornalisti, tecnici e dipendenti, siamo impegnati giorno e notte a offrire il migliore servizio possibile, la migliore qualità di programmazione e la più completa informazione, come servizio di pubblica utilità, all’intero Paese. I
l nostro interesse economico è da sempre finalizzato alla crescita dell’azienda e alla tutela del lavoro dei nostri dipendenti e dei nostri giornalisti. Non conosciamo i reali motivi e gli obiettivi che stanno dietro a questa demagogica posizione del ministro, ma di sicuro noi riteniamo che non sia più il tempo di inutili polemiche proprio per affrontare insieme, con responsabilità e con competenza, questo momento critico per tutti gli italiani, con l’obiettivo prioritario di tutelare la loro salute, compresa quella dei calciatori e di tutti gli operatori del calcio e dello sport“.